Maneggiami l'anima
Data: 02/09/2017,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... la bazza, intanto che acciuffi nuovamente le mie labbra tra le tue, completamente disinteressato degli sguardi del conducente del tassì. Dopo faccio scorrere le dita dal ginocchio salendo, tu mi lasci fare, io mi sento come un alunno agli albori, mentre m’aizzo ulteriormente. Tu non smetti di baciarmi, giustappunto per assaggiare al meglio senza sprecare nulla d’ogni attimo che sei con me, per non trascurare in nessun caso, per non scordare la sapidità né la mollezza delle mie labbra. Successivamente appoggio la mano sul petto, il tuo cuore batte spedito quanto il mio, la lasciò in conclusione digradare verso il basso senza pensarci sfiorandoti il cazzo. In quell’esatto istante sento che ti scuoti, perciò in maniera impertinente io distendo totalmente la mano per posarla sul tuo cazzo, giacché lo sento aumentare di volume sotto le mie dita. In maniera stupefatta io t’osservo, al presente sorridi poggiando la tua mano sulla mia, imprimendo una lieve pressione per farmi saggiare con dovizia il tuo eloquente ed esuberante stato d’eccitazione. Io arrossisco di fronte alla mia genuina quanto impudica irriverenza, perché seguito nel tastare là per captare al meglio il vigore del tuo cazzo contro il palmo della mia mano. M’interrompo alla decelerata burbera che il conducente del tassì imprime al veicolo di fronte alla pensione, nel contempo ti risistemi accostando il giubbotto per ammantare la lampante eccitabilità. L’episodio singolare è il nostro totale silenzio, la mancanza di ...
... vocaboli fra noi due, una stranezza in verità alquanto inoppugnabile e manifesta, per due individui loquaci come noi. Sbrighiamo la prassi della registrazione all’accettazione e ci avviamo nella camera. Da questo momento abbiamo tutti per noi cinque pieni giorni per stare congiuntamente accanto senz’angosce né assilli né pensieri né dubbi né fisime mentali di sorta né incubi, unicamente io e te. Al presente t’avvicini sempre di più facendomi appoggiare di proposito alla parete dell’ascensore, sbottoni il giubbotto e mi baci sul collo dietro l’orecchio. Io capto distintamente che sei eccitato, il tuo corpo mi pigia, avverto il tuo cazzo che si gonfia attraverso i jeans. Non riesco quasi a respirare dall’esaltazione erotica del momento che avverto, che potremo in ultimo stare insieme unendoci come abbiamo vagheggiato, di tutte le volte che ce lo esponevamo per telefono, qualunque volta che abbiamo completato la nostra intima presenza per telefono. Siamo arrivati al terzo piano, le porte dell’elevatore si spalancano, tu mi brandisci per il polso e usciamo in cerca del nostro accogliente nido. Al presente siamo di fronte alla porta di quel vano per completare il nostro libidinoso e vizioso legame. La mia mano è sempre stretta nella tua, tu non ti sganci, in modo simultaneo si capta il botto dei nostri bagagli che cascano, adesso siamo soli che ci esaminiamo, mentre m’accarezzi la faccia spostandomi i capelli. Tu sorridi in modo raggiante, io suppongo che una sensazione così sia ...