Übermensch
Data: 18/02/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Semiramis
«La prima di color di cui novelle tu vuo’ saper», mi disse quelli allotta, «fu imperadrice di molte favelle. A vizio di lussuria fu sì rotta, che libito fé licito in sua legge, per torre il biasmo in che era condotta. Ell’è Semiramìs, di cui si legge che succedette a Nino e fu sua sposa: tenne la terra che ’l Soldan corregge. (Dante, quinto canto dell’Inferno) La poesia è morta! Non c’è più nessuno che faccia successo con la poesia. Eduardo non era convinto, quelle parole gli avrebbero cambiato la vita per sempre lo sapeva fin da bambino che lui avrebbe fatto rinascere la poesia. Toccava la copertina ruvida e povera, era proprio così che se l’era immaginata, l’editore era stato davvero fedele alle sue promesse. Continuava a toccarla tenendo tra le dita il suo toscano e premendosi sul naso gli occhiali tondi. Lo sapeva bene che quel libro era la fine di molti dei suoi problemi, la sola anteprima aveva avuto successo in tutti gli ambienti letterari che contavano, sfogliava le pagine sentendone il profumo e ricordando attraverso i numeri i suoi versi. Si accese il toscano, sbuffando il fumo proprio su una delle sue liriche preferite. Non era più di moda leggere poesia, ora andavano i thriller e le criptiche storie d’amore di intellettuali boriosi gli aveva detto sua moglie, una delle tante voci che si avvicendava nel coro degli sfiduciosi guidati da un severo direttore: il suo vecchio padre. Una tenera voce, proveniente dal fondo della stanza lo fece sorridere, ripose il ...
... toscano e guardò il lenzuolo bianco, un pensiero gli avvolse la testa e lo ammorbò per un attimo. Poi si voltò di nuovo cercando di ritrovare la spensieratezza nel successo che lo aspettava tutto racchiuso nel suo volume. -È bellissimo, amore, ti avevo detto che quella copertina sarebbe stata proprio adatta-. -Non dovresti essere qui- ribattè severo Eduardo-devi tornare a casa è tardi i tuoi genitori saranno preoccupati per te-. -Ma no, figurati, non c’è posto dove posso essere più al sicuro del letto del mio professore di lettere- Eduardo indispettito la guardò con tono severo di nuovo, allora lei uscì dal letto, sinuosa e scalza. Ad Eduardo parve di rivederla come la prima volta, fra i corridoi del suo Liceo, era stata la sua maledizione ma anche la sua salvezza, era più tranquillo ora che si avvicinava il suo diciottesimo compleanno. -Dai Edu, non essere nervoso amore- Ma lui la rimproverò di nuovo intimandola di lasciarlo in pace mentre lei le rigava la schiena con le unghie. -Ti voglio Edu, poi ti prometto che andrò via-, gli diceva mentre continuava a fargli accapponare la pelle con quel tocco malizioso alla schiena. -Ma lo capisci che sono il tuo professore, che ora che finalmente pubblicheranno le mie poesie, tu dovrai uscire dalla mia vita, mi diventerà impossibile vederti. Le scuse sono finite… mia moglie mi renderà tutto un inferno e io non voglio che succedano scandali, o che si infanghi il mio buon nome-. Con le mani Valentina Lia iniziò ad accarezzare le gambe di ...