Verso l'appuntamento
Data: 19/02/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: espertomaster
Pino è rimasto senza parole nel vedermi uscire dalla camera, deve essere la sorpresa che mi ha preparato a renderlo così febbrile da trovarmi più troia del solito. E' felice, scalpita in auto mentre corre verso l'appuntamento. Non mi vuol dire niente, mi riempie di complimenti, sento la sua mano accarezzarmi con frenesia la mia coscia, è una carezza di grande soddisfazione; chissà quale regalo mi ha riservato, ora che mi sento pronta a qualunque trasgressione sotto i suoi occhi vogliosi.
Mi ha solo accennato di avere risposto a un'inserzione, quindi mi darà a qualche suo conoscente che possa appagare la mia immensa voglia di essere sbattuta sino allo sfinimento. Forse potranno essere più di uno? Non mi vuol dire nulla, sorride compiaciuto; vedrai, riuscirò a soddisfare ogni tuo buchetto, mi risponde ridendo in quel modo che mi è sempre piaciuto.
Quanto lo amo, il mio Pino! Gli sono sempre stata fedele, certo non fisicamente, ma la mia anima appartiene a lui, non gli ho mai nascosto nulla, ogni mio pensiero glielo affido, sapendo che nessuno come lui possa amarlo, possa contemplarlo, possa abbracciarlo con dolcezza. Quando mi conobbe, Pino era gelosissimo del mio passato, gli dava fastidio sapermi non più vergine, si lamentava nel suo silenzio, come mi confessò anni dopo, di tutti quegli uomini che mi avevano posseduto. Mi piaceva il modo gentile e timido con cui mi corteggiava, anche se non riusciva a soddisfarmi; anzi, la prima volta che l'ho accolto tra le mie gambe ...
... mi si è subito sciolto come neve al sole, ma io già lo amavo: allora mi sono messa nelle condizioni di farmi scopare con un minimo di soddisfazione dal mio Pino, certo non erano orgasmi paragonabili a quello che il mio ex mi infliggeva, con quel modo di rendermi bagnata e persino supplichevole del suo fallo dentro di me per alleviare il mio tormento. Eppure quello che Pino mi offriva fuori dal letto per me era troppo importante, più di qualunque cazzo che si limitava a fottere solo una figa.
Ero rimasta colpita da Pino, mi sentivo attratta dal suo modo di essere, appariva un punto fermo nella burrascosa mia esistenza, un porto dove attraccare col veliero e, finalmente!, mettere piede sulla terraferma. Ero stufa di avventure, tanto quelle non mi sarebbero mai mancate, persone disposte a sbattermi, a farmi sentire una lurida troia ne potevo trovare quante ne volevo: tanti hanno avuto l'onore di fottermi, illusi di avermi conquistata. Che stupidi!, li ho sempre scelti io, li ho sempre sedotti io e li ho sempre lasciati io, con loro ormai preda di me, innamorati della mia foga, con dentro un vuoto che difficilmente avrebbero colmato. Li lasciavo io e tornavo più innamorata di prima nel letto del mio Pino, a scaldarmi tra le sue forti braccia protettive, a raggomitolarmi come una gatta desiderosa di ricevere le sue coccole e pronta a raccontare come le dita di Valerio mi avevano schiuso le ali della mia farfallina, come il pollice di Giovanni entrava e usciva allargandone le ...