I vicini del mulino bianco -1- io
Data: 20/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: gigione66
... sguardo interrogativo.
-Ciao, scusa se ti disturbo, vedo sei indaffarato ma avrei bisogno del tuo aiuto, come sempre…- mi fa con tono quasi supplicante.
-Tranquilla, nessun disturbo, ma solo se mi offri un bicchierone d’acqua che muoio di sete. Dimmi tutto- con il sorriso più grande che posso.
-Ti accontenteresti di troppo poco – il suo tono si fa ora sornione.
Un secondo lampo. “Chissà se vuole dire…” sussurra un diavoletto dentro di me.
-Devo spostare il frigo in cucina per imbiancare, ma è troppo pesante e da sola non ce la posso fare. Mio marito non c’è, come sempre, e neppure i ragazzi. Tu sei bello robusto e se ci mettiamo assieme…- sorridendo e calcando il tono sulla frase finale lasciata in sospeso.
“Questo è un doppio senso, neanche tanto velato…” dice il diavoleto.
Arriviamo in cucina e, cavolo, il frigo è veramente da spostare. Altri mobili sono già in mezzo alla stanza.
-Accidenti, hai fatto da sola fino a qui?-
-Certo, non sono mica flaccida, sono tosta, tocca qui - e mi presenta gli addominali tirando su la maglietta. Ovviamente non mi limito a toccare ma letteralmente le palpo la pancetta tirata.
-Complimenti se più tonica di me, mettiamoci insieme e facciamolo - “se vogliamo giocare ai doppi sensi…” il diavoletto.
Abbracciamo il frigo da destra e da sinistra, senza riuscire a vederci l’un l’altro. Le mie mani si sovrappongono alle sue braccia e posso apprezzare la morbidezza della sua pelle.
Iniziamo a spingere ...
... assieme ma il frigo s’inzeppa in una mattonella e il cavo della corrente resta avvolto quasi a rompersi.
-Stai ferma così che libero il cavo- e mi chino a terra per staccarlo.
Fatto. Alzo lo sguardo e mi trovo i suoi shorts praticamente in faccia.
“la furbetta si è spostata, vediamo un po’…” il diavoletto.
Lei non fa nulla per scansarsi e neppure io, anzi con un movimento improvviso come se perdessi l’equilibrio, mi smuso sugli shorts.
Lei resta ferma e allora oso, faccio un movimento a strusciare la bocca sul pube.
Sento benissimo il suo profumo di femmina. Indugio un poco e mi allontano rialzandomi. Lei è sempre lì e mi guarda negli occhi.
“ha prurito, non mi scappa più” il diavoletto a questo punto urla anziché sussurrare.
-Scusa, ho perso l’equilibrio - faccio finta di scusarmi sostenendo il suo sguardo mentre mi rialzo.
-Nessun problema, non mi hai fatto male - e percepisco un “anzi” molto sommesso.
Frigo spostato, mi sistemo a sedere.
–Adesso voglio essere pagato- affermo sorridendo.
-Certamente- e si volta verso il frigo.
Lo apre e fa palesemente finta di cercare qualcosa, piegandosi a novanta gradi davanti ai miei occhi. Resta in quella posizione per alcuni momenti.
La frase dell’amico mi risuona in mente ed è sempre vera, un culo strepitoso visto da lì. Il pacco comincia a indurirsi.
Si gira con un bicchiere pieno di acqua per me e uno per lei, non mi sono neppure accorto che li aveva riempiti a forza di ammirare quello ...