1. I vicini del mulino bianco -1- io


    Data: 20/02/2018, Categorie: Etero Autore: gigione66

    ... spettacolo.
    
    -Ogni promessa è debito. Intanto questo, poi ti do il resto …- e si porta al lavello bevendo il suo.
    
    Bevo e mi avvicino a lei che mi dà le spalle. Porgendole il bicchiere da dietro appoggio senza remore il pacco al suo culo. L’erezione ormai è completa e la sente tutta. La sua mano afferra la mia e accompagna il bicchiere nel lavello.
    
    - E il resto del pagamento ? – chiedo con voce bassissima avvicinandomi all’orecchio.
    
    -Stai già cominciando a riscuotere- anche la sua voce è bassissima, quasi ansimante.
    
    Gira solo la faccia cercando la mia bocca. Le lingue s’incrociano in un bacio compulsivo e voluttuoso.
    
    L’appoggio è diventato un movimento pelvico di spinte che lei asseconda.
    
    La afferro per le braccia, la rigiro di fronte e la avvinghio in un abbraccio totale con le mani che la frugano dappertutto. Anche le sue fanno lo stesso.
    
    -Sono tutto sudato…-
    
    -Meglio, sei più maschio…-
    
    Le bocche si ritrovano e affondiamo la lingua il più profondo possibile. E’ caldissima.
    
    Ormai siamo decollati. La prendo di peso, la appoggio seduta sul tavolo e via la maglietta.
    
    I capezzoli sono ritti e prepotenti. La spingo sdraiata e in un secondo sfilo gli shorts.
    
    Non ci sono neppure le mutande, per forza sentivo il suo odore così bene.
    
    Tocca a lei. Ho il torso già nudo e sudato. Lo accarezza tutto con soddisfazione. Porta una mano alla bocca per suggere il mio sudore mentre con l’altra slaccia i pantaloni e abbassa le mutande. Finisco io di ...
    ... togliere questi due stracci e siamo completamente nudi.
    
    Ci guardiamo con eccitazione a mille. Io in piedi e lei seduta sul tavolo. Di nuovo avvinghiati ma stavolta le mani vanno decise sulla fica e sul cazzo.
    
    Ci masturbiamo così, con le lingue in bocca come due ragazzini.
    
    La sua presa è decisa e scorre tutta l’asta. Le mie dita si fanno strada in lei, prima una e poi due. E’ un lago.
    
    Sento il clitoride farsi avanti e lo titillo tra pollice e indice. Ha un sussulto, geme, ma non molla né il cazzo né la lingua in bocca.
    
    “alla faccia, si vede l’esperienza…” il diavoletto.
    
    -Basta giocare- affermo deciso. Il suo sguardo è un misto di eccitazione e attesa del prossimo passo.
    
    La spingo di nuovo sdraiata e le afferro le caviglie portandole in alto, sulle mie spalle.
    
    Ha capito e il suo sguardo acconsente voglioso.
    
    Appoggio la cappella all’ano. Non serve lubrificare, è già tutto bagnato dai suoi umori.
    
    Spingo con delicatezza ma deciso fino in fondo in un unico lento movimento. E’ un po’ stretto. Strano, non sembrerebbe un culo molto usato.
    
    Solleva solo un poco gli occhi al cielo alla penetrazione poi torna concentrata nell’atto senza distogliere lo sguardo dal mio.
    
    Lei geme e mi afferra il bacino, io ansimo mentre vado avanti e indietro dentro quella grotta meravigliosa per alcuni minuti.
    
    Qualche spinta profonda, qualcuna appena all’entrata, qualche fuori e dentro, qualche momento fermo a fondo.
    
    E’ sempre più bagnata. Le gambe saldamente sulle mie ...