1. 102 - Mamma Lucrezia contro tutti - La festa della sborra


    Data: 20/02/2018, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Incesti Lesbo Autoerotismo Gay / Bisex Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... ogni tanto adocchiava anche i grossi pacchi dei ragazzi. Pensai, sta a vedere che mio figlio è bisessuale!!Tutte queste situazioni sprigionavano in me una fortissima carica di erotismo, la mia figa svergognata e traditrice mi si stava allagando rapidamente. Mariella era uscita di casa senza mutande ma anch�io non le avevo addosso. Le mie cosce, quasi inconsciamente si aprirono di qualche centimetro e sentii gli sguardi dei tre seduti di fronte a me, penetrarmi fra le gambe, mi parevano dei raggi laser che mi scaldavano il basso ventre. Don Giorgio mi diceva di pregare per non peccare, ma io non sapevo veramente a che santo votarmi. Gli unici santi ai quali potevo pensare erano San Cazzo e Santa Figa!!! Non mi riconoscevo più, la mia amica mi aveva traviata, la mia mente malata pensava solo più al sesso. Anche se avessi guardato un manico di scopa, sarei riuscita a trasformarlo in un lungo cazzo penetrante, qualsiasi oggetto, anche quello più innocente, diveniva per me un simbolo sessuale, soffrivo della sindrome del fallo!!! Assorta in questi astrusi pensieri, non mi accorsi che anche le mie cosce lievemente dischiuse avevano sortito il loro effetto. Jesus, da sopra i jeans se lo massaggiava di nascosto, fingendo assoluta indifferenza, se lo sfiorava, mentre i suoi occhi erano ormai inchiodati fra le mie gambe. Dalla forma che intravedevo emergere dalla stoffa dei jeans mi parve di capire che il cucciolo di Mariella possedeva un gran bel cazzo. In quel momento Mattia uscì ...
    ... dal bagno e con indosso l�accappatoio, scusandosi con gli ospiti, venne a bersi una tazzina di caffè. Mi alzai e mi incaricai di servirlo, lui tranquillo, in piedi, si mise a sorseggiare la calda bevanda. Gli sussurrai all�orecchio di chiudersi i lembi dell�indumento che gli si vedeva il cazzo, ma lui mi sorrise senza fare assolutamente nulla. Pensando che non avesse capito mi misi davanti a lui per coprirgli le vergogne, ma lui si spostò in modo da essere invece ben visibile a tutti. Mi accorsi che tutti, Giancarlo compreso, guardavano fra i lembi aperti dell�accappatoio cercando di intercettare il biscione di Mattia che gli penzolava inerte fra le gambe.Terminò di bersi il caffè e accostando finalmente i lembi sorridendo in modo malizioso si avviò in camera sua. Se in quel momento, avessi potuto tastare la figa di Mariella, avrei sicuramente constatato che era fradicia almeno quanto la mia. Dissi alla mia amica se voleva giocare a carte e lei, raccogliendo da terra la busta della quale mi ero dimenticata la presenza, ne estrasse una scatola con una grande scritta: �GIOCO DELL�OCA HOT� .Si alzò e la appoggiò al tavolo, poi l�aprì e ne cavò fuori una tabella cartonata con un gioco che in tutto e per tutto era un semplicissimo gioco dell�oca ma nelle caselle apparivano delle figure e dei simboli che di innocente non avevano proprio nulla. Mariella si sedette e come se fosse la padrona di casa ci invitò a sederci anche noi. Intanto, si unì a noi anche Mattia e così al completo ...
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