L'ESTATE DI UNA CATTIVA RAGAZZA
Data: 21/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Browserfast
... fuori di casa dicendomi che sono solo una troietta in calore. Ci guardiamo così, per un paio di secondi, separati soltanto dalla sua stanga tesa e lucida della mia saliva. Non riesco a sostenere il suo sguardo, ma se abbasso gli occhi vedo solo il suo cazzo. Me lo sento ancora in bocca, ne sento ancora il sapore. La fica mi pulsa come impazzita. Poi capisco. Lo voglio terribilmente ma allo stesso tempo vorrei dirgli che non si può. In realtà non ho quasi tempo di dire e fare nulla perché mi gira faccia al vetro e mi solleva la gonna del vestitino. Nella penombra vedo la mia faccia stravolta e le labbra e il mento bagnate. Vedo lui che guarda verso il basso e nello stesso istante sento le sue mani sulle chiappe che mi abbassano le mutandine. Ho ancora paura, sempre di più. Ho obiettivamente paura del suo cazzo, paura che mi sventri. Ma ho anche un desiderio pazzesco che lo faccia. Non riesco a prendere nemmeno in considerazione che un affare del genere non mi possa squarciare. Ho paura di gridare e contemporaneamente ho paura di starmi zitta. Non lo so fare, non ci riesco. Ho sempre accolto gridando i cazzi che mi hanno violata. - I-io... non so... se... � balbetto cercando di tenere bassa la voce. - Adesso non fare rumore � replica ignorandomi � non gridare, capito? Sento il suo blocco di carne dura slittarmi letteralmente tra le cosce, sento tutto il piacere osceno di quel contatto che cerca il mio ingresso. E� una frazione di secondo in cui mi dico che non può sapere ...
... quanto io gridi ma che sa invece quanto sia impossibile non farlo. Sa quanto gridano le donne che si chiava. Perché se ne chiava altre, questo è poco ma sicuro, non può essere solo la moglie, non è statisticamente possibile. E� il Capo che insemina le femmine del branco, non mi illudo di essere la sola. Forse sarò la più giovane, cionondimeno sono semplicemente un�altra tacca sul suo cazzo. Ne sono consapevole e mi va benissimo, non crediate. Mi eccita la cosa in sé, essere presa da questa specie di prototipo di maschio alfa. Mi sento prescelta. E mentre penso tutto questo, lo sento che entra. E capisco che tutte le mie paure sul gridare, sul fatto che ci senta sua moglie sono, almeno per il momento, immotivate. Per il semplice fatto che resto senza fiato. Mi dico che non è possibile, che non c�entra. E invece è possibile, entra. Mi tira tutta nonostante sia un lago, mi riempie, mi annulla. Mi fa male. Resto così per altre due o tre botte di cazzo ma poi devo mordermi il labbro. E poi non basta nemmeno questo. Mi scappa una lacrima, mi sfugge un gemito. Lui si ferma e mi sussurra �non fare rumore troia� ed è una scossa, pazzesca. Vorrei urlare il dolore e il piacere, vorrei gridargli �dimmelo ancora che sono una troia, fottimi come una troia� ma l�unica cosa che faccio è voltarmi verso di lui e sibilare "oddio..." prima di mordermi il labbro ancora più forte. Vedo i suoi occhi stravolti dal desiderio, i muscoli del viso contratti. Chissà come deve essere il mio, di viso, in questo ...