L'ESTATE DI UNA CATTIVA RAGAZZA
Data: 21/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Browserfast
... incrocio di sguardi. Chissà come devono essere i miei occhi. Vorrei che non finisse mai e vorrei che finisse adesso, perché non ce la faccio più, perché stiamo rischiando troppo. Lui mi dà un�altra botta di cazzo pazzesca e allo stesso tempo mi mette la mano sulla bocca. Preme forte e fa bene perché gli mugolo invereconda sul palmo. Sono completamente schiacciata contro lo specchio, incastrata tra il suo corpo e il vetro. Sono piena all�inverosimile. Ogni suo colpo è come se mi sfondasse la cervice per quanto ce l�ha lungo. E� come se mi tirasse e mi strappasse i tessuti del mio fodero per quanto è grosso. Lo sento ben oltre la pancia, vado a fuoco, praticamente non respiro più. A ogni affondo mi tappa la bocca con forza sempre maggiore ma mi chiude anche il naso. Dicono che l�apnea esalti il piacere sessuale ma in realtà l�unica cosa che posso dire è che mi gira la testa, sono in un vortice, ancorata al mondo solo dal suo tronco conficcato dentro di me. Ho bisogno di aria, ho bisogno di cazzo. In che ordine non saprei. Poi la fine, repentina. Mi trema addosso e mi trema dentro, avverto la contrazione dei suoi muscoli dietro di me, quella del suo bastone dentro di me. Un suo sbuffo coincide con la mia inondazione. Il seme bollente arriva a ondate, non capisco più niente. Non è un orgasmo, conosco il mio orgasmo, ma è comunque un piacere assoluto, devastante. Sono ancora completamente spalmata contro il vetro. Percepisco i suoi sussulti, i suoi ultimi getti. Non respiro più da ...
... troppo tempo. Mi contorco, incastrata tra lui e il vetro, senza avere la forza di liberarmi. Toglie la mano e cerco di incamerare più aria che posso, ma dura poco. Mi prende la faccia e la volta all'indietro, mi bacia ed è come se la sua lingua mi volesse scopare pure lei. Quando abbandona la mia bocca si sfila, nello stesso istante, dal mio corpo. I miei polmoni tornano a riempirsi di aria ma l'unica cosa sulla quale riesco a concentrami è il vuoto della mia fica. Un vuoto orribile, osceno. Non riesco a gestirlo, mi tremano le gambe. Penso con terrore che deve avermi talmente allargata che sarà questione di un attimo e la sborra inizierà a tracimare. Mi sussurra "vai in bagno" e fa un passo indietro, non mi sostiene più. Mi accascio sul parquet, con le mutandine calate fino alle caviglie. Apre la porta della stanza-guardaroba ed esce, resta una lama di luce dallo spiraglio. Resto lì per terra a tremare e ansimare ancora un po' poi, non so perché, inizio a camminare carponi verso quella luce. Non riesco a concentrarmi su null'altro che non sia il vuoto della mia fica. Mi fa male e mi pulsa, qualcosa di caldo mi cola lungo la coscia e capisco che il mio timore era più che fondato, è il suo sperma. Tremo come se stessi per avere un orgasmo, o come se l'avessi appena avuto. Riesco a dominare l'impulso di mettermi a urlare, di implorarlo di tornare qui e darmi il colpo di grazia. Arrivata alla porta mi rialzo e mi sistemo le mutandine, non so neanche io come arrivo in bagno e mi ...