1. L'ESTATE DI UNA CATTIVA RAGAZZA


    Data: 21/02/2018, Categorie: Etero Autore: Browserfast

    ... soffio, qualcosa che per lui deve suonare, invece, solo come un'esplosione di sesso. - Che cazzo che hai, Capo. Senza particolare concitazione, la sua mano si poggia sulla mia nuca e attira la mia testa verso di sé. Apro la bocca in automatico, quasi senza rendermi conto che la contemplazione è finita e che adesso si tratta di respirare. Uno spasmo mi devasta il ventre. E� così duro, già sfoderato e umido in punta, l�odore mi stordisce. Non lo lecco nemmeno, comincio proprio a spompinare come un�assatanata. Ha un sapore di maschio pazzesco, mi sembra di sentire distintamente il mio succo che cola giù dalla fica. E� difficile anche impormi il silenzio, reprimere la voglia di farmelo sbattere con violenza in fondo alla gola, gemere, gorgogliare. Difficile non portarmi una mano in mezzo alle gambe, sono così eccitata che al primo contatto delle mie dita con il grilletto mi lascerei andare a un mugolio di piacere sin troppo sonoro. Eppure voglio che si renda conto che sono brava, che sono qualcosa di speciale, non la puttanella da quattro soldi che gli ha squadernato le tette davanti. Mi fermo un attimo e poi gli deposito una colata di saliva spaventosa su tutto il cazzo e dopo avergli inviato un�occhiata oscena e sorridente lo prendo in bocca. So che sarà impegnativo e so che non ho nemmeno molto tempo, ma sono decisa a prenderglielo tutto, a stupirlo. In questo momento potrei anche venire se solo mi dicesse �nessuna me l�ha mai succhiato così�. . Non fare rumore � sussurra � ...
    ... c�è mia moglie di là... Già, sua moglie di là, a pochi metri. La bella e dolce Eleonora. Che porta addosso giorno dopo giorno la fatica di dargli un figlio, che è piena di amore per lui. Che mi ha accolta in casa con un sorriso radioso. Che è la sorella di una mia amica. E io gli sto spompinando il marito, con l�unica preoccupazione di non fare troppo rumore. E� indecente. E� immorale, lo so. Ma le troie come me sono immorali. E indecenti. Ve l�ho detto mille volte quanto mi piace succhiare. Quanto mi piace farli godere così, i maschi. Illuderli di essere loro a comandare mentre invece sono io a decidere il loro destino. Persino quando mi afferrano la testa e me la scopano con rabbia. E� mio il piacere, incommensurabilmente superiore al loro, quando lo senti pulsare in bocca, quando senti i muscoli contrarsi, quando lo ascolti rantolare. Eppure in questo momento ho voglia di altro. Voglio che mi schizzi il suo disprezzo sul mio bel viso. Perché il suo disprezzo è mio, me lo merito, lo pretendo. Ma lui la pensa diversamente, vuole diversamente. Mi sussurra �alzati� e senza nemmeno rendermene conto mi ritrovo in piedi davanti a lui. Mi appoggio ansimante al cristallo. Ancora il freddo del vetro sulla schiena. Lo guardo ma non so che cazzo pensare. Ho paura, sostanzialmente sono un concentrato di paura. Ho paura della situazione, ho paura che ci scoprano. Ma al tempo stesso ho paura che sia tutto finito qui, che lui non voglia più andare avanti. Ho paura che lui mi scaraventi ...
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