1. La sottomissione di Chiara - 5


    Data: 21/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: elegant_master@protonmail.com

    CAPITOLO 5: L’abito Erano passate diverse settimane dal loro soggiorno alla villa sul mare. Al loro ritorno, qualcosa nel rapporto fra Carlo e Chiara era cambiato. Era come se il loro rapporto fosse andato più in profondità. Quel giorno era il compleanno di Carlo. Il pomeriggio lo avrebbe passato con Chiara. La sera invece sarebbe uscito a cena fuori con Elisabetta, la sua compagna, in un elegante ristorante del centro. I rapporti con le sue schiave non avevano mai alterato il suo equilibrio con Elisabetta. Viaggiavano su binari diversi. Ed Elisabetta non sapeva nulla della vita erotica parallela di Carlo. Quel giorno, tuttavia, Carlo voleva passare tutto il tempo con Chiara. E non poterlo fare gli dava una frustrazione nuova, sconosciuta. Avevano fissato di incontrarsi nel solito albergo, nel tardo pomeriggio. Chiara si presentò come lui le aveva ordinato: tacco 12; autoreggenti nere trasparenti con balza alta in pizzo; micro-perizoma in pizzo nero; e un tubino nero che rendesse possibile accedere ai suoi buchi semplicemente agendo con la punta di un dito. Quando entrò in camera, Chiara aveva una grande e leggera scatola nera avvolta da un grande fiocco viola. Non c’era alcuna marca. Carlo la baciò a lungo appena entrò. Lei schiacciò il suo giovane corpo contro quello del suo Padrone. “Buon compleanno Signore” disse lei col suo tono della voce giovane, tenero e perverso. “Ho un regalo per lei” aggiunse dopo con una strana eccitazione nella voce. “Sono settimane che aspetto ...
    ... di darglielo”. “Come facevi a sapere che è il mio compleanno?” chiese Carlo stupito. “Me lo ha detto lei. Il primo giorno che ci siamo conosciuti. Fece una battuta dicendo che era nato lo stesso giorno del suo economista preferito. Allora sono andata a controllare”. Carlo era sorpreso e divertito. “Ho iniziato a pensarci dal primo giorno che sono diventata sua. Ci ho lavorato per mesi” disse Chiara, mentre Carlo scioglieva il grande fiocco viola per aprire la scatola. La voce di lei, eccitata e ridente, la faceva sembrare una ragazzina molto più giovane dei suoi ventiquattro anni. “Sono settimane che è pronto e che non sto nella pelle”. Quando Carlo aprì la scatola non gli fu chiaro cosa contenesse. Sembrava una leggera sciarpa di seta nera. Ma la forma era troppo strana. Poi capì. Era un vestito. Un vestito da donna. Un vestito per Chiara. “Lo ho disegnato e cucito io, Signore. Per lei. Cioè per me, ma per lei. Credo che nessun vestito che lei mi ha fatto indossare soddisfacesse esattamente i suoi gusti. Alcuni vestiti coprivano troppo il mio di dietro, altri troppo il davanti. Dopo averla conosciuta in questi mesi credo che questo vestito risponda perfettamente alle sue esigenze” Chiara era radiosa. Carlo la guardò fisso negli occhi. Era toccato. Chiara lo capì, nonostante lui mantenesse la sua corazza impenetrabile. Aveva imparato a leggere cosa avveniva sotto. Almeno in parte. “Posso indossarlo?” chiese lei. “Certo. Indossalo ora.” “Prima però devo andare in bagno e devo ...
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