1. La sottomissione di Chiara - 5


    Data: 21/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: elegant_master@protonmail.com

    ... starci venti minuti” disse Chiara con un sorriso eccitato “devo fare una cosa che fa parte del regalo. Capirà quando la vede…” Carlo era confuso, non riusciva a capire. “Ok. Ti aspetto qui” disse prendendo il suo libro di economia e mettendosi a sedere sulla comoda poltroncina del salottino della suite. In bagno chiara si spogliò ed estrasse dalla sua borsetta due fiale di vetro e la relativa pompetta che si era portata con sé. Si sdraiò nuda sul pavimento. Applicò la pompetta ai suoi capezzoli rosa che erano già naturalmente gonfi ed iniziò ad aspirare l’aria. Quando ebbe finito di aspirare, chiuse la pompetta e rimase immobile per venti minuti. Il vuoto d’aria faceva affluire il sangue ai capezzoli, gonfiandoli a dismisura e rendendoli incredibilmente sensibili. Dopo venti minuti riaprì la pompetta, estrasse l’aria e ripose le fiale. I suoi capezzoli erano diventati gonfi in modo osceno e bastava sfiorarli per provocarle una sensazione straziante di dolore e piacere insieme. Indossò il vestito che aveva fatto lei e lo fece pianissimo: anche solo un leggero sfioramento dei capezzoli la faceva sobbalzare. Poi uscì dal bagno e si avvicinò a Carlo. Rimase in piedi, composta e sorridente, davanti al suo padrone. Poi si girò lentamente su sé stessa. Lui la guardò a lungo, in silenzio. Stava assistendo a un’opera d’arte. L’abito in sé, per il suo disegno, per i suoi materiali, per il suo taglio, per la qualità dei dettagli nascosti che Carlo aveva immediatamente notato, era di per ...
    ... sé un’opera d’arte. Ma il corpo di Chiara lo era ancora di più: giovane, leggero, perfettamente tonico e armonioso, le gambe sottili e affusolate, il culo piccolo, tondo e all’insù, la figa rosa e con dei peli biondi che occupavano naturalmente una striscia talmente sottile che non c’era bisogno di depilarli. Il corpo di Chiara era semplicemente perfetto. Tuttavia quell’abito e quel corpo, insieme, facevano un’altra opera d’arte molto più grande delle sue componenti. Erano in armonia perfetta. Ed entrambi appartenevano a lui. Entrambi sembravano nati per soddisfare le sue perversioni. L’abito era attaccato al collo da un sottilissimo filo di seta nera, quasi invisibile. Da questo filo partivano due strisce di un materiale ultraleggero e semitrasparente, di colore nero, che le si poggiava delicatamente sui capezzoli e le lasciava scoperte le rotondità interne e laterali del seno. I capezzoli erano enormi, straordinariamente gonfi ed evidentemente molto sensibili. Carlo capì cosa Chiara aveva fatto in bagno. Faceva parte della decorazione. Erano un modo per dirgli: questo abito e il mio corpo sono un oggetto per il tuo piacere. Lui era esaltato e sorpreso di tanta creatività e iniziativa. Il taglio dell’abito era talmente perfetto che questo sembrava vivo sul corpo di Chiara. Le lasciava completamente nude le spalle, la schiena, i fianchi e, al di là di quelle due leggere strisce semitrasparenti che si poggiavano sui capezzoli gonfi, il petto. Le due strisce semitrasparenti si ...