La sottomissione di Chiara - 5
Data: 21/02/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: elegant_master@protonmail.com
... riunivano con un drappeggio circa un centimetro al di sotto la linea del sottile pelo biondo della sua fighetta. Questo, emergendo al di sopra del drappeggio, creava un netto contrasto col nero del vestito. La parte inferiore del vestito, di un materiale leggero ma meno delle due strisce che le ricoprivano i seni, era nera non trasparente e tutt’altro che corta: arrivava fino a poco sopra le ginocchia. Ma sul retro l’attacco era estremamente basso, lasciando ben in vista l’inizio della fessura nuda del culetto. Quell’abito era un miscuglio di rigore, perversione, stile, eleganza, originalità: invece di essere sensuale in modo banale accorciando la lunghezza della parte inferiore verso l’inguine, lo era in modo scandaloso abbassando l’attaccatura, ma allo stesso tempo avendo una lunghezza quasi classica. Carlo non riusciva a staccare gli occhi dal corpo di Chiara. Rimase così a lungo, come incantato. Quasi stordito da tanta bellezza. Lei rimase immobile come una statua viva. Il fatto che la sua creazione stesse incantando Carlo a tal punto la mandava quasi in estasi. La sua fighetta era un lago e i suoi umori cominciavano a colarle lungo le cosce. Aveva un bisogno impellente di soddisfarlo, di bere la sua urina, il suo sperma, di essere sodomizzata da lui, penetrata in gola e nella fighetta. Ma rimaneva immobile. L’anticipazione del piacere era talmente estrema che quasi le provocava dolore. Il tempo passava. Carlo rimaneva immobile a guardare Chiara senza dire una parola. ...
... Il fatto che dopo poco sarebbe dovuto partire per andare a cena fuori con Elisabetta non lo preoccupava più. Aveva deciso di non andare. Prese il suo cellulare e inviò un messaggio a Elisabetta: “Stasera non posso. Ti spiegherò fra qualche giorno”. Quindi spense lo smart phone. Si alzò in piedi, continuando a guardare il vestito di Chiara con bramosia. La girò in modo da prenderla da dietro. Il corpo di lei era talmente sottile e leggero che poteva girarla nelle sue mani come fosse un giocattolo. Dopodiché la sodomizzò direttamente, brutalmente, in profondità, senza toglierle l’abito di dosso. Mentre lo faceva le sfiorava i capezzoli gonfi e ipersensibili. Chiara urlava di paicere. Urlava come non aveva mai urlato prima. Per la prima volta ebbe un orgasmo mentre veniva sodomizzata. Prima di venire, Carlo la prese per i capelli, le ficcò il cazzo direttamente in gola e le sborrò dentro. Chiara bevve il suo sperma con avidità e rimase in ginocchio, col pene di lui in bocca che faceva fatica a perdere l’erezione. Sapeva che Carlo l’avrebbe tenuta in quella posizione finché non avesse finito di urinarle in bocca, e anche dopo. Così fece. “Ora puliscilo”. Non c’era bisogno che Carlo glielo dicesse, ma lei sapeva che a lui piaceva dirglielo. Chiara lo leccò delicatamente, lavandolo con la lingua e con molta saliva. Quando Carlo fu soddisfatto, la sollevò prendendola delicatamente per le spalle. La guardò dritto negli occhi sfiorandole la fronte e poi passando con le dita lentamente ...