-
ELENA la moglie di Francesco
Data: 03/09/2017, Categorie: Etero Autore: 1945, Fonte: RaccontiMilu
... contenuti nel reggiseno si mostravano nella loro bellezza.Le dissi: faccio io.Volevo avere il piacere di liberare e mostrare alla mia vista le sue tette.Non le tolsi il reggiseno semplicemente lo tirai verso il basso lasciando le tette libere. Erano bellissimeLe toccai quasi con paura...erano come pensavo. Dure , morbide e tonde .Stavano alte ed erano separate da un profondo canale che lasciava presagire futuri piaceri. I capezzoli erano irti ed invogliavano ad essere succhiati.La feci girare di spalle. Il suo culo era poggiato sul mio eretto uccello, tra noi l�ostacolo della gonna. Gliela sollevai adesso era ben appoggiato sulla sua nuda carne. Che sensazione.Portai le mani avanti. Le sue tette erano nelle mie mani. Mi godevo l�intero contatto. Sentivo il profumo del suo corpo e le baciai il collo aspirando i suoi profumi, poi con la lingua feci dei piccoli ghirigori sul collo.Eravamo in sintonia. Mentre io spingevo il cazzo sul suo culo lei spingeva verso me. Girò per quanto possibile il viso . Le nostre bocche erano vicine senza potersi toccare compiutamente. Mi fece un�erotica sorpresa. La sua lingua usci dalla bocca verso la mia bocca. Fu un bacio all�aperto. Le nostre labbra non si toccavano, ma le nostre lingue erano in contatto.Fu lei a far la successiva mossa. Spinse il culetto verso l�alto per catturare la punta del mio uccello ,poi un volta che la mia asta fu incastrata tra le sue gambe si piegò portandosi in avanti. Automaticamente la punta del mio uccello si ...
... trovò all�imbocco della sua figa. Il mio glande era poggiato sull�apertura. La naturale pressione esercita da mio corpo, aiutato dal fatto che lei era fradicia d�umori fece imboccare parzialmente il glande. Fu ancora lei a�spinse indietro il culetto e mi catturò. Il mio uccello scivolo completamente in lei. Provai una gradevolissima sensazione.Ero nella posizione che preferivo. Il mio uccello in lei, poggiato sul suo culo. Le mani che le stringevano le tette.Ogni tanto girava il viso e le nostre lingue si toccavano.Avrei potuto raggiungere il piacere in due minuti ,ma non volevo. Quando mi sarebbe capitato una situazione identica?Resistetti e glielo feci sentire il più possibile. Anche a lei piaceva ed suoi i gemiti lo sottolineavanoPreso dalla situazione straparlavo: hai una figa stupenda ,sei stupenda. Voglio venire dentro . Lo senti? Voglio consumarti.Lo sperma spingeva per uscire ed io lo ricacciavo indietro.Poi interruppi le spinte . La girai a me e la feci sedere sulla scrivania a gambe aperte ed entrai ancora in lei. Uccello in figa, lingua in bocca. Le nostre salive si maschiavano così come i nostri sessi.Fu un bel scopare, ma non era finita.Il grande divano ci aspettava, avevo un paio di sogni di realizzare prima del gran finale.La feci alzare e le feci togliere il reggiseno e la gonna. Adesso era vestita come piace a me. Solo le scarpe e le calze con reggicalze. Questo sarebbe rimasto il suo vestito per il nostro amplesso.La condussi al divano . La feci sdraiare rivolta ...