Il passaggio (capitoli 8 e 9)
Data: 03/09/2017,
Categorie:
Trans
Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69
... Anche lui aveva la sua borsa nella tenda e ci rovistava ancora quando io terminai le mie mansioni. Per cui con molta calma mi sganciai il reggiseno e sfilai le mutandine, infilandomi sotto le coperte. Lo squadrai a lungo muoversi con i muscoli della schiena impegnati in sinuosi movimenti, finché non si fermarono e lui si girò sorridendo. “Adesso sei tutto per me amore. Edoardo non sa cosa si perde quello stolto.” Ridemmo insieme. Poi si infilò anch’egli sotto le coperte e ci baciammo, un bacio lunghissimo con le nostre lingue che si intrecciavano e le nostre labbra che si cercavano continuamente, mentre con la mano scesi ad accarezzare il suo membro sempre più duro e bello. La sua mano iniziò a scendere lungo il mio fianco, come di risposta, e andò a posarsi sul mio bel sedere. Con una forte presa me lo palpò attirando il mio bacino verso di sé. Quando i nostri due membri si toccarono, cominciai a sudare ed avere caldo, sentii anche un calore più intenso provenire da dentro. Un nodo allo stomaco e una fiammata provenirono da in mezzo alle mie gambe. Raggomitolato addosso a lui, gli accarezzai il petto e la pancia, giocando e disegnando dei cerchi a ridosso degli addominali che gli provocarono una piacevole pelle d’oca. “Come ci sai fare” si complimentò. Io sorrisi: “Non hai ancora visto il meglio di me”
Finalmente iniziai l’inesorabile discesa lungo il suo corpo. La mia lingua solcò ogni punto, ogni insenatura della carne, soffermandosi sui capezzoli e infine sulla sua ...
... patta coperta dalle mutande. Giacomo per venirmi in contro mi legò i capelli mediamente lunghi in un codino, utilizzando il suo elastico per capelli che aveva al polso. Che premuroso. Quando mi sistemò per bene, inarcai il culo che prontamente avvinghiò con la sua mano curiosa e gli tolsi i boxer con cura. Poi sempre con calma e quiete iniziai a scappellarlo per bene. Mi portavo il suo cazzo fino alla gola dove facevo dei gargarismi con la mia saliva misto al suo liquido pre-seminale. Poi lo lasciavo uscire e rientrare, uscire e rientrare. Finché per lui non fu abbastanza e mi girò di schiena. Eravamo entrambi su un fianco, conoscevo la posizione. Mi appoggiai a lui con la schiena, la mano sinistra mi sorreggeva mentre la destra era intenta a palparmi le tettine. La gamba destra invece era protratta indietro sopra il suo corpo. Feci tutto da solo: cercai il suo cazzo turgido che trovai bello pronto e eccitato che puntava alla mia schiena, e lo indirizzai verso la giusta via. Il ferro gelido del mio orologio mi sfiorò per un momento la figa anale, trasmettendomi un brivido di piacere indescrivibile. Dopo tanto tempo finalmente i miei ansimi sovrastavano quelli del mio partner, che pian pianino venne avanti col corpo infilandomi facilmente la sua asta nella mia galleria. Per la successiva mezz’ora sborrai sulla mano due volte e pure copiosamente. Infatti i suoi movimenti armoniosi mi avevano del tutto inebriato, il mio ansimare era un piacere unico, ricordo che mi portai per ...