1. Giuly


    Data: 27/02/2018, Categorie: Lesbo Autore: laura m., Fonte: EroticiRacconti

    ... guardare l’orizzonte per sentirmi rinfrancata» e nel dire così appoggiai il mio capo sulla sua spalla e chiusi gli occhi. Lei, poco più alta di me, reclinò il capo e l’appoggiò sul mio. Mi arrivò alle nari l’odore buono della sua pelle. Stavo per abbracciarla, ma mi trattenni. «Abbiamo poltrito abbastanza, andiamo a lavorare adesso …». Andammo avanti per più di un’ora, lei seguiva attentamente, io cercavo di non distrarmi, visto che aveva una minigonna che lasciava scoperte metà delle cosce e inoltre, essendo seduta accanto a me, le nostre ginocchia ogni tanto si toccavano. Finita la lezione ci alzammo e tornammo al finestrone. «A che ora hai il pullman?». «Fra un’ora e mezzo». «Allora mi farai un po’ di compagnia … Ti piace la musica? Ma non mi dire che ti piace solo la musica rock!». Presi un disco di musica da film, più digeribile di altri, e lo feci partire. Fortunatamente lei conosceva qualche brano, quindi non si annoiò; allora prendendola per la vita la condussi a guardare il panorama. Dopo qualche istante, la mia mano risalì sul suo corpo fino a toccare, con la punta delle dita, un suo seno. «Così i tuoi seni non ti piacciono, perché sono piccoli … ed invece sono graziosi …». Mi feci coraggio e coprii con il palmo della mia mano quella piccola protuberanza. Ci guardammo negli occhi, io sorrisi ed anche lei mi sorrise. «A te piacciono i miei, vero?». Le presi la mano e me la portai sul petto. «Toccali ….». La sua mano si muoveva timidamente sul mio seno, era una ...
    ... carezza leggera e titubante. «Aspetta», le dissi. Alzai la camicetta e tirai fuori i miei seni. Rimase imbambolata. Le sorrisi, poi le presi il capo tra le mani, mi avvicinai e le sfiorai la bocca con le mie labbra. Presi di nuovo le sue mani e me le appoggiai sul petto, una su ogni seno, forzandola a toccarli più energicamente di prima. «Su, coraggio, se ti piace toccarli, fallo, accarezzali, stringili … lo voglio». Le sue mani cominciavano a muoversi con più speditezza e con più animo. Metteva il palmo della mano sui capezzoli, che si irrigidivano al tocco. «Ora tocca a me» le dissi e le palpai il seno. Poi la denudai e misi allo scoperto due piccoli globi bianchi con la ciliegina sopra. «Bellissimi!», sospirai … Li accarezzavo, col polpastrello del pollice solleticavo i capezzoli. Lei chiuse gli occhi e mi lasciò fare. Allora avvicinai la mia bocca a quelle due tenere protuberanze e cominciai a sfiorarle con le labbra, poi presi i capezzoli, aprii la bocca e cominciai a passare la punta della lingua su quelle dolcezze. I capezzoli diventarono duri tra le mie labbra e così cominciai a succhiarli ma senza esagerare. I primi gemiti sfuggirono dalla gola di Giuly. Fu allora che decisi di andare oltre. Mentre la mia bocca giocava con i suoi piccoli seni, cominciai a tirarle su quel poco lembo della minigonna fino all’orlo degli slip. Stetti un po’ su quelle cosce ben tornite, sode, poi la mia mano racchiuse il suo monte di Venere. Sotto le dita sentivo le due labbra già umide. Giuly ...
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