1. Fine o Inizio 3


    Data: 27/02/2018, Categorie: Sentimentali Autore: Alone, Fonte: EroticiRacconti

    ... Padrone. Avevamo capito che per essere completamente noi, dovevamo raggiungere i nostri limiti e forse anche andare oltre. La sollevai e la appoggiai sul letto, la bendai , non l’avevamo mai fatto. Presi le cravatte dal cassetto. Le presi una mano e la legai al letto tramite il polso, un doppio nodo, le sue dita si allargavano e si richiudevano nel pugno. Così, nodo dopo nodo ad una a una le mani e piedi vennero legati al letto. Ogni nodo era un cammino per ritrovarsi, per ritrovare una serenità che sembrava perduta. Asia era tutta sudata, le gocciole imperlavano la sua pelle e tracciavano percorsi ora lunghi ora brevi. Scendevano dai suoi seni, si ricongiungevano e da lì, correvano fino ad arrivare, superando il suo Monte di Venere, alla sua Vagina depilata. Era come se sapessero che lì ci sarebbe stata la fine di un altro, tanto agognato, ricongiungimento. Con l’ ultimo nodo lei si trovò con le gambe aperte . Incominciai a succhiare le dita dei suoi piedi e avanzai, lentamente . Le baciai il polpaccio, morsi delicatamente l’interno delle cosce, lei si dimenava e mi pregava di penetrarla. La sua Vagina era gonfia di desiderio e di umori, umori che si diffondevano nell’ aria. Infilai la lingua per assaporare quel nettare, la esplorai tutta, dovevo ritrovare quello che era stato perso. Le mordicchiai il clitoride , e lei gemette al limite dell’ orgasmo. Poi, ripassai a mordicchiare l’interno dell’ altra coscia fino ridiscendere per giungere alle dita dell’ altro piede. Uscì ...
    ... dalla sua bocca un “ NOOOOO “ di delusione. Mi alzai, doveva soffrire, ma non come avevo sofferto io, questo era un gioco d’amore e godimento. Andai un cucina, lei mi chiamava spaventata, aveva paura di un’altra mia visione. Presi una candela rossa e l’ accesi, gocciole di cera bollente caddero sui suoi capezzoli turgidi. Ci furono delle piccola urla, che passarono dal dolore al godimento puro. Le ultime caddero sulle sue grandi labbra provocandole un orgasmo. Spensi la candela e le chiesi se l’ avessi punita a sufficienza. Mi disse che avrebbe accettato tutti i giorni delle punizioni del genere, ma che non aveva più intenzione di farmi del male, anche se le punizioni fossero state come queste. La liberai e le tolsi la benda, adesso eravamo pronti per vedere se avevo superato tutto. Questa volta non ci fu bisogno di attesa, entrai senza sforzo, e mi sentii avvolto da calore e amore. Scivolavo velocemente aiutato dagli umori del suo orgasmo precedente. Nei miei occhi solo lei e nessun altro, il mio orgoglio era scomparso ed avevo ritrovato complicità e gioia di vivere. I colpi si succedevano velocemente e questa volta non mi curavo di lei, dovevo prendere i miei tempi per superare l’ ostacolo, lei lo capì e mi assecondò in tutto. Non durai molto, troppo avevo accumulato, troppe frustrazioni, troppo dolore. Venni prepotentemente dentro di lei e mi appoggiai sul suo petto. Ero esausto ma libero. Lei, felice, mentre mi accarezzava i capelli e mi baciava la fronte continuava a dirmi ...