La minestra riscaldata diventa bollente – 3 – il quartetto
Data: 28/02/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: IlBaroneRosso
... l’aiutava.
Vittorio le aveva infilato una mano nello slip, e lei si appoggiava alle sue spalle per toglierseli del tutto.
Ed era la sua voce, sommessa e roca, che diceva a Ingrid:
“Non vale, io sono nuda come un verme e voi tre siete ancora vestiti di tutto punto”.
Ingrid annui: “Hai ragione. Aspetta che mi spoglio”.
Si allontanò un attimo, lasciandola tra le braccia di Vittorio”.
“Sei fantastica, Veronica” le diceva Giorgio, fatti baciare, e l’abbracciò.
Lo sentì, abbracciandolo stretto lo sentì, si era aperto la patta e l’aveva tirato fuori.
“Oh, sei già eccitato, sei già pronto”.
Senza nessun pudore, si voltò, per prenderlo da dietro e si trovò di fronte all’altro maschio.
Vittorio era nudo, e l’aveva in tiro.
Aveva il cazzo in tiro, così avrebbe detto Giorgio, sboccato come al solito.
Piegandosi, per aiutare Giorgio che le stava puntando il cazzo da dietro, sulla fica, si ritrovò vicina al cazzo di Vittorio.
Bello grosso, almeno uno, se non due centimetri più lungo del cazzo di Giorgio.
Che bello esprimersi così, senza giri di parole, senza usare sinonimi strani, per non dire parolacce.
Come Ingrid, del resto.
“Aspetta un attimo, Giorgio” stava dicendo quella maialona svedese “fammela leccare. Voglio leccarle la fica, così si bagna un poco”.
Si era quasi seduta per terra e aveva cacciato la bocca tra le sue gambe, e lei, mentre si infilava la cappella del cazzo di Vittorio in bocca, aveva allargato le cosce per sentire ...
... la lingua di Ingrid che le leccava la fica.
“Uhmm, non ce n’è bisogno, è piena di sugo. Buono, proprio buono”.
Non riuscì a resistere.
“Sì, dai” si era tolto di bocca il cazzo di Vittorio per parlare.
“Dai, Ingrid, ancora, sto per venire”.
Fu quello il suo primo orgasmo, con il cazzo di Vittorio in mano, sporco della sua saliva, che non aspettava altro che di tornare nella sua bocca e con la fica che sbrodolava in bocca a Ingrid.
“Buona, buonissima, dolce” le stava dicendo la svedese.
Ma dov’è quel porco di Giorgio?
Si girò per vedere, dopo che Vittorio le aveva riempito la bocca di sborra.
In parte l’aveva buttata giù, in parte si era ripulita con il tovagliolo che le porgeva Vittorio.
Giorgio stava dietro a Ingrid, col cazzo sempre in tiro, e lo puntava sul culo della sua amica.
“No, dai, lo voglio io, prima”.
Era la sua voce, quella, un po’ più roca del solito.
“Se hai voglia di culo, vieni qui, ti do il mio, ho proprio voglia di farmi inculare”.
“Anche da me?” la voce di Vittorio era quasi una preghiera, più che una speranza.
“Adesso no, adesso voglio una doppia” rispose lei “poi vedremo”.
Giorgio si spostò verso il divano e dava le indicazioni.
Vieni Vittorio, mettiti sotto.
Ora tu, Veronica, sopra di lui.
Di qui, più avanti, infilati sopra, piano, così, ecco; piano se no ti esce, alza il culo, di più, no, così è troppo, è uscito, mettitelo dentro tu nella tua fichina, accompagnalo tu con la tua mano, ecco, brava, ...