1. La minestra riscaldata diventa bollente – 3 – il quartetto


    Data: 28/02/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: IlBaroneRosso

    ... ora alza il culo piano piano.
    
    E cominciò le sue manovre abituali, di quando la inculava.
    
    Sì, adesso l’avrebbe inculata, pane al pane, cazzo al cazzo, inculata voce del verbo inculare.
    
    Stasera le parole si dicono e si pensano come sono, nude e crude.
    
    Intanto, nell’attesa che Giorgio avesse finito di allargarle il culo, si godeva il cazzo di Vittorio.
    
    “Non venire” gli disse brusca “voglio sentire il tuo cazzo dentro, quando Giorgio mi incula”.
    
    “È colpa tua, c’hai una fica fantastica. Me lo stai lavorando troppo”.
    
    “Va bene, adesso sto ferma”.
    
    “Sì, ma non stringermelo” diceva Vittorio, una sillaba alla volta “se no vengo lo stesso”.
    
    “Non sto stringendo, sei tu che l’hai infilato troppo dentro. Conta fino a mille, di sette in sette, così non vieni”.
    
    Giorgio ormai era pronto.
    
    Si appoggiò con la cappella, poi senza aspettare troppo entrò.
    
    Wow, questo sì che era sesso.
    
    Uno sopra l’altro.
    
    Due cazzi dentro, uno nel culo, lo sentiva di sopra, era quello di Giorgio, e l’altro nella fica, un millimetro sotto, era quello di Vittorio.
    
    Giorgio comandava i movimenti.
    
    Li sentiva tutti e due.
    
    Era piena di cazzo. Anzi, piena di cazzi.
    
    Una sua botta troppo forte di Vittorio le fece uscire il cazzo che aveva nella fica.
    
    L’acchiappò al volo e se lo ricacciò dentro.
    
    Wow, che bello.
    
    “Ingrid, vieni qui vicino, che voglio succhiarti le tette, mentre questi due mi chiavano la fica e il culo”.
    
    Incredibile, era la sua voce che parlava, ...
    ... sempre più roca, sempre più impastata, sempre più sboccata.
    
    “Subito, mia regina, stasera sei il Premio Oscar per l’ammucchiata, il nostro Premio Oscar all’unanimità”.
    
    Un tripudio di orgasmi.
    
    Prima Vittorio, chissà come aveva fatto, due sborrate una dopo l'altra.
    
    Si sfilò piano piano, lasciando una scia di seme mentre usciva dall’intreccio di gambe, braccia e tette che aveva addosso.
    
    Ingrid cercò di prendere il suo posto per leccarle la fica, voleva leccare la sborra di suo marito; ci riuscì solo dopo, quando anche Giorgio era venuto, anche lui lasciando seme a destra e a manca, sopra e sotto il suo corpo.
    
    Lei era già venuta, multi-orgasmica com’era, non lo sapeva nemmeno lei se tre o quattro volte.
    
    Ingrid, golosa, leccava tutto, il seme dei due, il succo di lei, lappava tutto.
    
    Era calma, adesso, voleva assaggiare la fica della svedese e lo faceva come aveva sentito fare da Giorgio, piano, accarezzando, tastando, puntando un dito qua, le labbra là, la lingua più su, poi giù, poi dentro, poi affondo, dentro e fuori, sempre più forte, sempre più dentro, fino a sentire lo spasmo, le grida e il fiotto di succo di fica di Ingrid.
    
    “Ragazzi, mi siete piaciuti molto, ho goduto come una troia. Ma adesso vado a lavarmi. Lavatevi il cazzo e la fica anche voi, così, se volete, dopo facciamo un altro giro”.
    
    Si alzò sgocciolando e si avviò verso il bagno.
    
    Giorgio si mise in ginocchio e batteva le mani come in un applauso, imitato dagli altri due.
    
    “Sei il ...
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