1. Parco del sole


    Data: 02/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Romalaquila

    ... online, ma non ci pensai e feci il tutto più in fretta che potei concludendo con una doccia bollente. Tornai quindi in stanza, mi misi una tuta bianca e una felpa nera con scarpe da ginnastica, lasciando le mutande nel comodino. Ho sempre amato la sensazione delle palle libere di muoversi nella tuta e spesso mi ritrovavo ad andarci in giro per casa, ma mai fuori per vergogna o paura che qualcuno se ne accorgesse, visto che mi diventava quasi sempre barzotto.
    
    Fortunatamente sta volta la felpa era abbastanza lunga da coprire la semi erezione con la quale ero uscito di casa. Mi avviai verso il parco a piedi visto che distava meno di 500 metri da casa mia, e nel tragitto mi fumai una sigaretta per placare l'agitazione. Arrivai quindi al parco e lessi il suo ultimo messaggio: "Prendi la stradina di destra e scendi fino in fondo. Prima della curva, sempre a destra c'è un albero con rami bassissimi. Ti aspetto li". Seguii quindi le istruzioni e vidi le gambe di un ragazzo muoversi sotto l'albero alla mia destra. Decisi di fare finta di niente per capire se era veramente lui e tirai dritto, fermandomi poco oltre l'albero. Aprii l'app per scrivergli ma non feci in tempo che un fischio richiamò la mia attenzione. Mi girai e il tipo mi stava salutando da sotto l'albero, facendomi cenno di raggiungerlo. Obbedii e ci salutammo con una leggera stretta di mano all'ombra di quell'albero che presto avrebbe assistito a uno spettacolo eccitante. Il tempo non era dalla nostra parte e le ...
    ... nuvole sembravano minacciose, ma pregai affinché ritardassero la pioggia il più possibile.
    
    Avanzammo leggermente in direzione di alcuni cespugli e individuai un sentiero, se così lo si può chiamare, che portava qualche metro più in basso e terminava tra i rovi. Si vedeva che spesso era frequentato a causa dei fazzoletti accartocciati che qualche amante lasciava a terra noncurante. Li nessuno ci avrebbe visti nonostante fossero le sei di pomeriggio.
    
    Io che lo precedevo mi girai verso di lui quando capii che eravamo abbastanza nascosti e iniziai a toccare il suo pacco che era barzotto come il mio: anche lui indossava una tuta senza mutande, felpa e scarpe da ginnastica. Aveva un fisico tonico come vidi nella foto e la faccia emanava una carica sessuale che fece crollare ogni inibizione. Tirai fuori il suo cazzo dalla tuta ormai inutile e iniziai a masturbarlo mentre gli leccavo i capezzoli. Glie li mordevo e leccavo l'areola come se volessi tirare fuori del latte, spinto dai sospiri di piacere che emetteva e dalla mano che mi spingeva da dietro la nuca; il suo membro nel frattempo era diventato duro quanto il tronco dell'albero al quale si appoggiava e la mano che aveva dietro la mia nuca mi indirizzò in un punto diverso. Mi staccò dal capezzolo e mi fece scendere sempre più in basso in direzione di quello che aveva tra le gambe; nel tragitto leccai ogni centimetro del suo addome fino a quando la lingua incontrò i peli pubici rasati che contornavano la sua asta. Feci per ...