Quando si dice un sogno - 2
Data: 04/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
Quel giorno non ci vedemmo con Alex: lui uscì subito dopo il fattaccio per andare all’università e sarebbe rimasto fuori tutto il giorno, io invece rimasi a casa a studiare. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, non avevo nessun tormento interiore ad agitarmi. Certo mi sembrava ancora strano… fuori dalla realtà quello che era successo, il fatto che mi fossi ritrovato a succhiare il cazzo al mio più caro amico e tutto il resto, ma non avevo nessuno di quei sensi di colpa, di quei dubbi, di quei turbamenti che i romanzieri amano mettere nella testa dei loro personaggi, quando si trovano di fronte a fatti nuovi o sconvolgenti… E questo è il punto: io non mi sentivo affatto sconvolto.
Curioso, questo sì: ero curioso di sapere cosa diavolo gli era passato per la testa ad Alex, se era stata una semplice fregola passeggera o chissà cosa… e quel sogno: ma ce l’aveva avuto veramente?
È con questo stato d’animo che aspettavo il suo ritorno: curiosità, voglia di sapere, tutto qui. E soprattutto: ci avrebbe riprovato? Sarebbe successo di nuovo? E io, come avrei reagito stavolta? Gli volevo bene da una vita a quel bastardo, per un po’ magari avrei anche potuto assecondarlo, ma fin dove si sarebbe spinto? E se avesse attentato alla mia verginità anale? Ah, questo proprio no! Il mio culo se lo poteva scordare… che mi desse il suo, se proprio ci teneva a fare quell’esperienza.
Avvicinandosi l’ora del suo arrivo, decisi di preparargli il suo piatto preferito: bucatini ...
... all’amatriciana. Sembrerà strano, ma mi piaceva l’idea di fargli una sorpresa. Mi spostai in cucina e verificai se avevo tutto il necessario… no, mancava il guanciale. Feci una corsa alla macelleria in fondo alla strada e lo stavo giusto friggendo, quando Alex arrivò.
“Mmmm… - lo sentii dire, mentre chiudeva la porta d’ingresso - Cosa mi stai preparando di buono?”
“Cosa ti fa credere che sto preparando qualcosa per te?”, gli gridai in risposta.
“Perché mi vuoi bene e vuoi rendermi felice. – la sua faccia sorridente si affacciò nella cucina – E lo sanno tutti che gli uomini vanno presi per la gola.”
“Se non vieni a darmi una mano, ti ci prendo davvero per la gola, ma per strozzarti!”, gli urlai dietro, mentre scompariva nella sua camera.
“Faccio una doccia e arrivo.”
Ed in effetti qualche minuto dopo arrivò, con un candido telo drappeggiato attorno ai fianchi. Guardandolo, capii come mai le ragazze lo trovavano irresistibile.
“Alex, non puoi darmi una mano così.”, osservai.
“Hai ragione. Aspetta.”.
Si guardò attorno, poi si tolse il telo dai fianchi, prese un grembiule dal gancio e se lo allacciò, nudo com’era.
Parlammo del più e del meno, ci raccontammo le nostre giornate e confesso che non potevo fare a meno di ammirare il suo bellissimo sedere, ogni volta che mi dava le spalle. Beh, d’accordo che eravamo abituati ad un comportamento libero e disinvolto, ma non stava esagerando?
Avrei voluto affrontare l’argomento della mattina, ma non riuscivo mai a ...