1. Quando si dice un sogno - 2


    Data: 04/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... inginocchiò davanti fra le gambe e prese a sbottonarmi i pantaloni.
    
    Avrei voluto fermarlo, ma non ne ebbi la forza o la volontà, anzi sollevai leggermente il bacino per agevolarlo mentre mi sfilava i pantaloni da sotto il sedere. Anche volendo non avrei mai potuto nascondere l’erezione che mi scoppiava dentro le mutande. Alex rimase un momento a fissarmi il grembo, mentre me lo sfiorava con la punta delle dita, poi mi sfilò del tutto i pantaloni e si chinò a baciarmi il pacco.
    
    “Che strano profumo…”, mormorò.
    
    “Ti dà fastidio?”, dissi piano.
    
    “No, è curioso.”, e mi afferrò lo slip per l’elastico, sbucciandomelo via.
    
    Poi mi prese il cazzo con una mano, lo sollevò, lo scappellò del tutto e si chinò a deporvi un bacio sulla punta. Quindi, lambì il frenulo con la punta della lingua e finalmente accolse il glande fra le labbra. Tremavo di emozione e la sensazione della sua bocca caldissima mi strappò un sospiro profondo.
    
    Lui sollevò gli occhi e li fissò nei miei; poi se lo tolse un momento:
    
    “E’ bellissimo…”, mormorò estasiato.
    
    Mi vennero due lucciconi agli occhi, giuro! E d’istinto gli feci una carezza leggera sulla guancia. Lui sorrise e lo riprese in bocca.
    
    “Non immaginavo che fosse così bello, - disse dopo un po’ – ti secca se lo tengo un altro poco?”
    
    “No, figurati…”, mormorai.
    
    E lui continuò a goderselo. Ma non era un pompino che mi stava facendo: era piuttosto un’adorazione, che mai mi sarei aspettato da lui. Lo leccava tutt’attorno alla ...
    ... cappella, poi ne prendeva una buona parte in bocca e lo sorbiva come un cono gelato. E così di seguito… Ero al settimo cielo.
    
    Poi lui si alzò: il grembiule era sollevato davanti, così glielo tolsi e d’impulso gli presi l’uccello in bocca… era tutto sbavato… era fantastico…
    
    “Aspetta - mi fece ad un certo punto – sdraiati.”
    
    Mi sdraiai, lui mi si stese accanto capovolto e fu solo un istinto misterioso a guidare la bocca dell’uno verso il cazzo dell’altro. Non saprei dire quanto tempo andammo avanti a slinguarci, succhiarci, sorbettarci… Finché:
    
    “Non ce la faccio più, - esclamò Alex – devo sborrare…”
    
    Mi resi conto che ero pure io ormai ai limiti, così ci tirammo su a sedere uno di fronte all’altro e cominciammo a segarci freneticamente, fissandoci negli occhi.
    
    Dopo un attimo ci ritrovammo tutti e due impiastricciati fino ai capelli. Allora scoppiammo a ridere.
    
    “Non è che stiamo diventando gay?”, scherzai, appena ci fummo calmati e ci stavamo avviando verso la doccia.
    
    “Figurati! Ti piacciono gli uomini, per caso?”
    
    “A me no, e a te?”
    
    “A me piaci tu.”, disse Alex con un’insolita tenerezza nella voce.
    
    Feci la doccia in fretta, poi toccò a lui.
    
    “Stavo pensando una cosa…”, la sua voce mi giunse attutita dallo scroscio dell’acqua.
    
    “Cosa?”
    
    L’acqua venne chiusa e la sua testa fece capolino dalla tenda della doccia.
    
    “Mi stavo chiedendo… cosa si prova ad averlo dentro?”
    
    “Eh, no! – scattai, portandomi istintivamente le mani al culo – Questo proprio ...