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Il gioco di lorenzo
Data: 04/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: sexasis70
... il cazzo in bocca e disse di succhiare fin quando sarebbe venuto e poi di bere. Lo feci. Succhiai e succhiai fino a farlo venire. E bevvi... tutto. Fu meraviglioso. Mi sentivo completamente nelle mani di Lorenzo. E mi eccitava che i suoi amici guardassero e approfittassero di me. "Ora Paolo ti romperà il culo." disse Lorenzo. "Sono pronto" dissi. Non era vero, non avevo mai preso un cazzo nel mio culo ma ero eccitato e deciso a dire sempre di si. Mi misi a novanta gradi poggiandomi con il busto sul tavolo. Paolo giocherellò un po' con il mio buco, poi ci mise un gel fresco e lo riempì di se. Non faceva molto male, anzi, fu davvero piacevole. Mentre mi scopava sentivo i commenti poco lusinghieri che facevano su di me. Ormai mi consideravano la loro troietta. Ne ero contento. Paolo venne nel mio culo e poi, senza neanche farmi pulire, Lorenzo mi disse che da quel momento io sarei stato a disposizione di loro quattro. Mi avrebbero chiamato a qualsiasi ora e io avrei dovuto rispondere sempre e soltanto "Si". A chiamarmi potevano essere tutti insieme o anche solo uno di loro. Io ero il loro schiavo. E lo fecero. Cominciarono a chiamarmi per svuotarsi le palle. Poi cominciarono a portarmi in qualche locale dove io dovevo essere servile e pronto all'uso. Facevo pompini a chiunque loro desiderassero. A volte mi facevano anche scopare da sconosciuti. Una sera mi vestirono da donna. Anzi da prostituta. Mi fecero andare in giro in quel modo per il centro. Loro ...
... stavano a distanza. Mi sentii davvero umiliato. Tutti mi guardavano schifati e commentavano al mio passaggio. Mi sentivo un verme ma ne volevo di più. Desideravo davvero andare oltre. Desideravo la prostituzione. E lo dissi a Lorenzo. Lui non rispose. Una sera mi chiamò al telefono. Erano le undici passate. Mi disse di vestirmi da zoccola perchè sarebbe passato a prendermi dopo pochi minuti. Ovviamente non mi preparai in casa, non volevo che i miei mi vedessero così. Uscii per strada con una borsa con l'occorrente e mi diressi verso la sua auto. Si arrabbiò e mi disse di cambiarmi lì, per strada. Mi misi dietro un cassonetto e mi spogliai; poi indossai la gonna succinta, la maglietta corta, le scarpe coi tacchi e la parrucca. Finalmente Lorenzo mi fece salire in macchina. Con lui non c'erano i suoi coinquilini ma un signore piuttosto anziano. "Lui è Mario, ti porterà a battere e prenderà i tuoi soldi. Comportati come si deve". Lorenzo ci portò fino all'auto di Mario. Io e Mario cambiammo auto senza dire nulla e ci avviammo. Parcheggiammo in una piazzola di una strada periferica. Io scesi e lui ripartì. Mi sentivo vulnerabile a tutte le auto che passavano. Qualcuno si accostava e guardava. Qualcuno mi chiedeva di vedere 'sotto' oppure di toccare. Io concedevo tutto. Il primo a caricarmi fu un uomo di mezza età su un BMW. L'eccitazione mi travolgeva. Ci appartammo, gli infilai il preservativo con soprendente tranquillità. Succhiai il suo uccello e poi me lo feci mettere nel ...