Yolande (di ignoto) - lettera a charmian
Data: 05/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: cuckold211
PREFAZIONE
Quello che leggerete non è il racconto di una mia storia, perché esse, almeno quelle più intriganti, sono finite.
Però, scorrendo fra i tanti autori del sito, mi sono imbattuto in "LadyCharme" e, dopo aver centellinato e metabolizzato tutto ciò che di lei c'era da leggere (profilo - feedback - racconti), ho commentato il suo primo scritto dal titolo "Ma quanto sei puttana"; suggerisco di leggere quel commento a corredo e integrazione di quanto andrò a dire.
L'idea esternata da Lady Charme, circa la messa a disposizione di una location, dove potersi abbandonare a certe licenziosità, mi ha riportato alla mente questo EPISTOLARIO, di autore ignoto, dal titolo "Yolande", facente parte della narrativa libertina dell'800 francese.
Trovo che le lettere contenute in quel manoscritto, siano di un erotismo raffinato, che trasforma la lubricità delle storie in un qualcosa di idilliaco, di aulico.
Quella che segue è la prima lettera che, adeguatamente ritoccata, propongo ai lettori del sito.
Va da sé che, qualora lo scritto non dovesse incontrare il placet della platea di lettori, l'esperimento si fermerà qui.
BUONA LETTURA.
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Dalla Regina Yolande alla Baronessa Charmian
Mia carissima,
ciò che ho da confidarti mi fa arrossire.
Ricordi la camera che dividevamo, un tempo, in convento e le delizie che ci scambiavamo? Forse che, a quel pensiero, non arrossisci anche tu?
Era una perfetta giornata d'estate... devi immaginarla. Una ...
... di quelle giornate in cui l'azzurro cupo del cielo si rifletteva nelle limpide ed immobili acque del laghetto, circondato da piante, che si trovava nei giardini privati, in cui amavo passeggiare.
Qui, un pomeriggio, mi addentrai, lontana dalla vista di ogni cortigiano, e fui presa dall'amenità del luogo: l'aria pura e fresca, il cinguettare degli uccelli.
Provai il desiderio di fare un bagno.
Mi spogliai ed esposi il mio corpo, ora giunonico, allo sguardo ammiccante del sole.
Completamente nuda, m'immersi nella limpida pozza d'acqua.
Mi sentii subito rinfrancata e felice della mia nudità; osservai la mia immagine riflessa nelle acque immobili; ammirai la pienezza delle mie cosce; i globi perfetti dei miei seni opulenti. Tu che ricordi la solidità di quei due carnosi tesori che adornano il mio petto, e i loro eccitanti capezzoli scarlatti, immaginerai come, con gli anni, siano divenuti più colmi.
Spinta dalla curiosità, perfettamente a mio agio in quell'oasi naturale, allargai le cosce onde poter osservare, nello specchio dello stagno, l'immagine della mia vulva: l'ostentazione dei miei fascini mi provocava piacere.
La rivelazione di quei monticelli bianchi e ricolmi, che si stagliavano sul mio ventre per ripiegare nelle opulenti colline delle natiche, letteralmente mi affascinarono.
Mi accosciai, lieta di poter osservare l'ampia superficie di quella parte del mio corpo, profondamente incastonata nei recessi del mio scrigno d'amore: il dolce e corrugato ...