Yolande (di ignoto) - lettera a charmian
Data: 05/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: cuckold211
... fiore che fu sempre tua grande gioia contemplare, scostando i delicati riccioli che adornano questa mia segreta bellezza.
Mi sentii parte della natura e ad essa rilasciai il fiotto dorato che promana e scorre dai nostri recessi, fra le cosce; sorrisi mentre il getto caldo, scendeva nelle acque dello stagno e mi sembrò conseguente assumere la posizione più conveniente, mentre un sottile brivido mi percorreva la schiena.
Separai le guance della mia groppa ricurva, liberando l'intestino, e ciò che ne scaturì cadde nell'acqua, che lo accolse quasi come un abbraccio.
Ero felice di aver potuto assistere a quello spettacolo, che aveva qualcosa di regale, perché tale è tutto ciò che appartiene alla natura.
Nel contempo, però, lo trovavo molto femmineo...
perché di tutte le nostre bellezze, non è forse, anche per noi stesse, la più incantevole quella che formano natiche opulente e deliziosamente ricurve?
Un sordo rumore di passi disturbò il mio solitario idillio.
Impaurita, e con le guance in fiamme, mi ritirai nel fitto fogliame della riva.
Era Erasmo, un addetto all'ambasciata di corte. Un adone timido, per nulla attratto dagli ostentati fascini delle dame di corte.
Trasalii, colma di apprensione, tuttavia osservai con piacere quel bel giovane, il suo sguardo vivido, gli occhi sinceri e azzurri.
Egli si avvicinava ai miei indumenti abbandonati. Lo guardai mentre si chinava ad osservare gli intimi e candidi indumenti.
Avrebbe, forse, pensato che ...
... qualche cortigiana si stava bagnando e si sarebbe ritirato? Cielo, no!
Mi sentii disfatta... ed arrossii con violenza, mentre egli osava palpare quegli intimi tesori, quella seta trasparente e quei leggeri pizzi che ornavano le mutande della sua regina.
Sì, Charmian, egli esaminava le mie mutande e fu conseguenziale che i suoi occhi cadessero sullo stemma reale impresso sulla gala di seta.
Dovevo credere a miei occhi? Egli abbracciò e baciò il mio intimo indumento, ancora tiepido del mio corpo e certamente intriso del suo profumo; le sue labbra lambivano i panni e l'intima zona che aderisce alla vulva.
I suoi occhi sembravano mandare fiamme e lo osservai mentre si strappava gli abiti di dosso.
Sapessi, Charmian, quali contrapposte emozioni mi assalirono: da un lato la vergogna, l'imbarazzo di non poter raggiungere i miei indumenti, senza essere vista nella mia più completa nudità; dall'altro i miei occhi contemplavano Erasmo nudo, le sue forme virili, la pelle candida, ma, sopra ogni cosa, i suoi attributi di maschio.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo. Dinanzi a me, in tutta la sua perfezione, vi era la virile insegna della sua mascolinità eretta, vibrante e inquieta, per le forti emozioni ricevute e, sotto di essa, l'increspato scrigno contenente il liquido che ci rende madri; il tutto avvolto da un fitto cespuglio di ricci dorati.
Udii la sua voce mormorare "Mia regina... mia Dea", e tutti i miei sensi sembrarono esplodermi dentro: fui colta da un ...