Yolande (di ignoto) - lettera a charmian
Data: 05/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: cuckold211
... improvviso e violento turbamento; uscii dal nascondiglio vegetale e avanzai verso di lui con le braccia tese; sentii le sue braccia stringermi, sostenermi mentre mi portava verso le soffici zolle erbose che divennero il nostro giaciglio nuziale.
Giacqui come in preda ad un sogno, mentre egli fissava i miei seni turgidi ed opulenti e, più giù, fra le cosce disserrate ove palpitava la mia rossa bocca.
Egli si distese sul mio corpo; le sue labbra suggevano i miei capezzoli; gli sentivo mormorare "mia Regina, mia Yolande", mentre la sua dolce e tenera penetrazione mi mandava in deliquio.
Egli mi penetrò fin in fondo, con ciò risvegliando la mia sopita passione.
Le sue mani erano aggrappate con forza alle mie setose natiche; le sue instancabili labbra si spostavano continuamente dalle mie labbra ai capezzoli... lo accolsi con gioia, era dentro di me e spingeva in avanti, poi si ritraeva e di nuovo spingeva tutto in fondo, finché gemetti nell'estasi di una dolce agonia.
Inebriati dalla dolcezza del piacere, giacevamo ancora uniti; la lingua di lui era unita alla mia; i suoi occhi cercavano i miei, che sfuggivano per il senso di ...
... pudore.
"Ancora" udii la mia voce mormorare, e, per tre volte, il mio ventre accolse con gratitudine l'infusione maschile.
Una volta placati i sensi, riuscii a farmi promettere la sua più totale discrezione, che mai nulla fosse trapelato di quella nostra insana passione.
Poi, ancora in preda all'abbandono del nostro goduto piacere e, a suggello del promesso silenzio, gli offrii un seno sulla bocca.
Mentre succhiava il capezzolo, come un neonato quello della sua nutrice, le sue mani mi afferrarono le cosce, immergendosi tra la seta dei miei carnosi glutei.
Mi voltai e ripiegai il corpo per due motivi: il primo, per nascondere il mio volto ardente di rossore; il secondo, per rivelargli l'oggetto dei suoi desideri.
Ah, Charmian, non potrò mai dimenticare il mormorio della sua voce e le frasi dolci che pronunciava mentre esaminava i larghi emisferi di alabastro spalancati dinanzi ai suoi occhi; infine... la dolcissima penetrazione, il godimento senza fine profuso dalla sua verga immersa nelle mie carni; il suo caldo nettare, mentre mi invadeva le budella, costituiva prova del piacere elargito.
Si può forse dimenticare tutto questo?
YOLANDE
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