La Vampirona
Data: 05/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Crooky
... pendola dell’ingresso segna le 11:22 e il sole fuori è accecante. Lì, invece, solo la cucina è illuminata. Anna Maria deposita il suo mazzo di chiavi su un ripiano di vetro e grida: «Pippo’, qua fuori ci sta Nando che t’è venuto a trovare!» passa un secondo, due secondi: «Fallo veni’ mammà!». E lei aspra: «Vai va’, la camera di Pippotto è quella là, infondo a tutto!». Nando passa oltre la cucina e si ritrova in un lungo corridoio buio. Supera due camere, entrambe con gli infissi spalancati e gli avvolgibili serrati. Dalla silhouette di una poltrona ipotizza che uno dei due vani sia il soggiorno. Fiuta nell’aria l’umidità esalata dalle pareti portanti; è proprio come nel suo appartamento, e pensa: «Questo “casamiento” è fracido tutto quanto!». Va più avanti e il corridoio si divide in due. Da un lato c’è la stanza di Pippotto e dall’altra il cesso e la camera da letto di Anna Maria e Totore. «Uè Pippo’ come stai? È da un sacco di tempo che non ti vedo!» Pippotto è seduto di spalle all’entrata, concentrato a leggere qualcosa sullo schermo del suo computer che è anche l’unica fonte di illuminazione; giacché, pure qui, c’è una finestra aperta per dare aria, ma con le tapparelle abbassate. Pippotto si volta per un attimo e dice: «Cia’ Nando, sto bene, sto lavorando» gli stringe la mano e torna immediatamente a esaminare i dati elaborati sul monitor. «Gesù stai lavorando?! E che stai facendo?» «Eee… so’ cose difficili, cose che tu non puoi capire.» «È vero… lo sai che io non ce ...
... l’ho mai avuto un computer?» Nando stringe gli occhi per mettere a fuoco, nella semioscurità, l’immagine di un gagliardetto appeso alla parete. C’è scritto: “A. C. Milan”. Prende a considerare la natura di Pippotto. Lo sta osservando da dietro, controluce, e ora segue il movimento delle sue braccia mentre indossa le cuffie collegate al computer, come a proclamare già conclusa la loro conversazione. «Deve essere un povero scemo ‘sto guaglione! Secondo me questo non se l’è mai chiavata ‘na femmina» pensa, e poi aggiunge: «Secondo me questo non tiene manco il pesce!» e sogghigna. Nando sta provando a orientarsi nel buio di quella camera che non conosce dove Pippotto vive recluso da più di tre anni, ormai. Vorrebbe trovare una schifosissima sedia su cui sedersi, ma riesce solo a dare una gomitata nel muro: «Mannaggia a Maronna!» dice, quasi urlando, per scacciare il dolore. Si accorge che Pippotto, isolato dalle cuffie, nemmeno lo ha sentito. Poi intuisce che la porta si sta aprendo e vede entrare Anna Maria. «Allora Nando, hai visto quanto è bravo Pippotto? È troppo intelligente questo figlio mio, è una capa gloriosa, uno scienziato!» dice lei, tutta orgogliosa, dirigendosi direttamente dietro la sedia-poltrona con le ruote su cui è seduto il figlio. Nando sente l’odore forte del profumo da donna. Guardandola avanzare nella luce tenue ha notato che Anna Maria si è cambiata. Ora indossa sempre un abito intero, leggero e senza maniche, ma questo è più comodo, meno attillato e più ...