Secrezioni: "Candidamente tua"
Data: 06/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: renart
... trinciato, l’accesi, sbuffai il fumo di lato e con un’esplicita alzata di mento la invitai a parlare. Non feci gli onori di casa e non le offrii niente, del resto ero sicuro che non avrebbe accettato nemmeno un bicchiere d’acqua. Dalla finestra aperta sul pomeriggio infuocato entravano ovattati e fiacchi i rumori della canicolare controra, particolarmente spietata nei quartieri popolari ad alta densità di umanità e miseria, e il caldo nella stanza faceva sudare anche stando fermi. Linda abbandonò la postura da bodyguard, si lisciò la gonna a fiori rossi su sfondo nero, leggera, morbida come sa esserlo solo un capo di boutique di via del Corso, lunga al ginocchio, dal quale partiva il resto delle gambe abbronzate, lucide, lisce come legno levigato, mi fissò ancora per qualche secondo – notai, appena percepibile, uno spasmo delle labbra a mo’ di disapprovazione o, più probabilmente, di disprezzo -, tirò un sospiro incamerando l’aria cocente e satura, e cominciò. “Sai perché sono qui?” “Posso immaginarlo”, grugnii con un gesto di fastidio della mano, disegnando uno svolazzo di fumo con la sigaretta nell’aria immobile, “La bambina è andata a piangere dalla mammina ed eccoti qua. Cos’è, vuoi sculacciarmi?” “Se sono qui non è certo per questo, né per incolparti di tutto ciò che è successo... Conosco Veronica e so...” “Cosa sai, eh? Tu non sai un bel niente e se pure sapessi, al tuo solito faresti finta di niente, perché è la facciata ciò che conta, e la merda va tenuta sotto i ...
... tappeti. Veronica ti avrà detto ciò che più fa comodo a lei e a te, quindi il tuo punto di vista è parziale e tendenzioso” – e giù un’altra sorsata. “Non sono qui per giudicare”, ribatté sforzandosi di essere conciliante, “né per distribuire colpe. Per come la vedo io, sbagliate entrambi. Io vorrei solo che vi riconciliaste” – pausa – “O che vi lasciaste definitivamente”, aggiunse. La guardai sprezzante, spensi la cicca nel posacenere stracolmo e tornai a fissare i suoi occhi lucidi, dello stesso verde foglia della figlia. Bevvi ancora e tacqui. “Voglio il meglio per entrambi, credimi”, proseguì incoraggiata dal mio silenzio, “È già parecchio che state insieme e siete una bella coppia quando andate d’amore e d’accordo. Ma la vita non è solo feste, divertimenti, ozi... insomma, c’è anche altro. C’è il dovere di trovarsi un lavoro onesto, l’obbligo morale di costruirsi un futuro, di ritagliarsi un posto onorevole nella società. Veronica è questo che vuole e ce la sta mettendo tutta, ha vinto un concorso importante, anche se al momento il contratto è ancora determinato, ma a fatica si sta tracciando una strada che è quella giusta. Al momento opportuno vorrà una famiglia, ma per tutto questo ha bisogno di un uomo accanto che abbia pari ambizioni, stessi valori, stessi obiettivi. Che c’è di male in questo, me lo spieghi? Perché non ti moduli sulla sua stessa frequenza d’onda e non ti dai da fare, ti cerchi un lavoro degno di questo nome, metti a frutto decentemente i talenti che pur ...