La prima volta
Data: 04/09/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: singlebsx58roma, Fonte: Annunci69
Tutto ebbe inizio nel lontano 1979. Quell’anno fui chiamato a prestare servizio militare in una città del nord Italia. La paga era misera e per noi proletari era dura tirare avanti. Chi non aveva problemi morali si accompagnava con gay (all’epoca semplicemente omosessuali) disposti a pagare per le prestazioni.
Conobbi Vittorio un uomo sulla cinquantina, capelli un pò brizzolati, fisico tonico, una domenica pomeriggio in un bar. Una chiacchierata tira l’altra facemmo amicizia e rimanemmo d’accordo per vederci il giorno seguente, dopo la libera uscita.
Sebbene non avevo problemi a fare sesso con uomini, mi limitavo al mio ruolo attivo e niente baci.
Eravamo di sera nella sua macchina in una stradina di periferia. Quando dopo aver fermato la sua auto mise la mano sulla mia coscia, la patta dei pantaloni si gonfiò. Quando poi l’aprì dicendo “vediamo cosa c’è sotto”, il cazzo saltò fuori tutto duro.
Lo carezzò brevemente con le mani, poi vi si buttò su con il viso, e con le labbra iniziò un lento su e giù, interrotto ogni tanto da slinguazzate. Non dovette attendere molto per ritrovarsi la bocca piena di bianca crema che ingoiò con piacere.
Debbo dire che il nostro diventò un vero rapporto di amicizia. A volte ci si vedeva solo per bere qualcosa, scambiare due chiacchiere e senza fare sesso e magari mi dava anche del denaro. A volte si faceva sesso senza scambio di soldi. Mi portava a mangiare nei migliori ristoranti dove il conto a peersona, poteva essere ...
... paragonato agli 80 euri attuali. Aveva un buon impiego e poteva permetterselo ovviamente.
I nostri incontri sessuali avvenivano in auto o nel retrobottega di una boutique di un suo amico o, più raramente, a casa sua quando la famiglia non c’era.
Ma fu nell’estate dell’80 che ci fu l’esplosione dei nostri incontri sessuali.
La sua famiglia era in riviera e noi ci si incontrava in tutta tranquillità a casa sua.
Fu una di queste sere…………
L’avevo già posseduto prima di cena, in piedi nel bagno, e l’avevo aiutato a venire tenendogli l’uccello in mano (avevo già fatto un passo avanti).
Poi mangiammo qualcosa di frugale.
Infine ci spostammo in salone per sentire un po’ di musica.
Eravamo seduti, con addosso i soli slip, sul divano e mi teneva il capo sul suo petto. Il suo mento mi massaggiava la testa con i miei cortissimi capelli. Ricordo era un massaggio piacevolissimo e sensuale. Poi si staccò e sentii la sua bocca sul collo e le orecchie. Alternava piccoli baci a slinguazzate e piccoli morsi.
“Non ti piacerebbe provare a prenderlo dietro?” mi sussurrò. Non risposi, lasciai continuarlo. Il cazzo mi si era gonfiato. “Hai paura di perdere la tua virilità?” insisteva lui. “Tanto guarda che siamo tutti omosessuali, attivi e passivi. La parola OMO significa ‘stesso’, quindi sia che sei attivo, sia che sei passivo, sei sempre omosex. E poi, siamo solo noi nell’intimità di queste quattro mura”. “Nnooonn so” risposi io sibilando le parole a occhi chiusi, aggraziato dal ...