1. La prima volta


    Data: 04/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: singlebsx58roma, Fonte: Annunci69

    ... massaggio col mento sul mio capo, mentre lui portava la mia mano a palpeggiargli il cazzo.
    
    Ma mentre gli davo quella risposta, nella mia testa cominciò un turbinio di parole “siamo tutti omosessuali, siamo tutti….”.
    
    Poi d’improvviso mi scostò il capo e sentii le sue labbra sulle mie, l’alito fresco di menta (in seguito realizzai che quello di mangiare caramelle era un escamotage per incentivare l’altro al bacio), la sua lingua entrare nella mia bocca. Non mi era mai successo di baciare un altro uomo.
    
    Non feci resistenza, ma anzi, con meraviglia la mia le andò voracemente incontro.
    
    Intanto con la mia mano gli avevo fatto diventare il cazzo duro.
    
    “Ti va di baciarmelo?” disse lui accompagnando delicatamente il mio capo sul suo cazzo.
    
    “Ma si, dissi” tra me e me, “quello che dice non è sbagliato”. OMO è sinonimo di stesso, e quindi se scopiamo con lo stesso sesso, che senso ha queste distinzioni tra passivo e attivo? Forse potrà non piacere ma bisogna prima provarlo.
    
    Presi il suo uccello in bocca, e ricordando il suo modo di fare i pompini cominciai a succhiarlo. Era piacevole. Poi mi tirai su, ci baciammo e infine gli dissi “Mi hai convinto, voglio sentirti dentro, ma mi raccomando fai piano è la prima volta”. “Non ti preoccupare, sarò dolce, girati con la pancia verso lo schienale del divano, mentre vado a prendere l’olio”.
    
    Tornò subito con una tazzina d’olio. Io ero con il viso poggiato sullo schienale, il sedere inarcato, posizione pecorina. Sentii la ...
    ... sua lingua leccarmi l’ano e i dintorni. Una sensazione così piacevole non l’avevo mai provata. Il corpo cominciò a rilassarsi. Infine sentii le sue dita unte d’olio intente ad allargare l’orifizio. Poi quando sentii il palmo della sua mano sinistra poggiarsi sulla mia anca sinistra, capii che quello che stava entrando nel mio culo, era il suo cazzo.
    
    Non fu traumatico sicuramente x due fattori. Uno perché me lo aveva lubrificato e fatto rilassare bene, e secondo perché aveva un cazzo di quelli che iniziano con la cappella piccola e si ingrossano scendendo.
    
    Era fatta, avevo perso la mia verginità.
    
    Vittorio cominciò a cavalcarmi lentamente, poi con più foga, aumentando e rallentando sia il ritmo che i colpi. Sentivo il suo respiro aumentare. Avevo il cazzo eccitatissimo.
    
    Fu quando cominciò ad assestare con la forza dei reni colpi secchi, che cominciai a sentire dolore. Ma era solo dolore? Sicuramente mi trovavo in quella terra di confine dove dolore e piacere si confondono e confine più non c’è.
    
    Non so quanto durò la cavalcata.
    
    Ero in trance, piacere e dolore si alternavano come in una staffetta, ma aveva sempre la meglio il piacere.
    
    Mi prese il petto con le mani e mi tirò su. Sentivo il suo respiro forte, affannato, sul mio collo. “Allora ti piace? Ne valeva la pena?” mi sussurrò. “Ssiiii” risposi io.
    
    Mi girai con la testa e ci baciammo. “Fammi capire quando stai per venire che veniamo insieme” mi disse.
    
    Non dovette attendere molto.
    
    Ormai con la ...