L'Organizzazione (Capitolo 8)
Data: 12/03/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Ipsedixit
... mangiato, le sei ragazze s’inginocchiassero a coppie, una di fronte all’altra. Sedute sui talloni, dovevano leccarsi a vicenda per rimuovere gli inevitabili residui di cibo appiccicati intorno alle loro bocche, sulle guance, i menti ed i nasi. I ritmi circadiani di Valeria e delle altre ragazze erano completamente saltati. Quella prima fase si era prolungata per cinque giorni, ma loro erano certe che si fosse trattato di settimane. Anche i caratteri più forti iniziavano a dare i primi segni di cedimento. Subito represso il proposito di ribellarsi, consapevole che sarebbe stato inutile e controproducente farlo, Valeria si era sempre mostrata docile e remissiva. La considerava una recita, un basso profilo utile a prendere tempo ed a rendersi conto della situazione, in attesa di scoprire le falle del sistema, sfruttandole poi per fuggire. Per un po’ si illuse di poter conservare il pieno controllo e nonostante la sua condizione, non si sentiva diversa dalla ragazza decisa ed indipendente che riteneva essere. Sicurezze che iniziarono a sgretolarsi quando si rese conto di non aver ancora identificato una singola possibilità di fuga e che il “metodo” in atto iniziava a produrre effetti deleteri su di lei. Si era ripromessa di mantenersi sempre calma, ma quell’ansia cresceva e non riusciva più a contenerla. Dalla sala delle gabbie, le ragazze vennero trasferite in una sorta di camerata, dotata di letti in metallo ad una piazza. Completamente nude, furono fatte sdraiare in ...
... posizione supina su un sottile materassino, a sua volta appoggiato ad una rigida rete metallica. I loro polsi vennero bloccati ai lati della testiera e le caviglie, a quelli della pediera. Tolto il disagio di dover mantenere quell’unica posizione durante il riposo, comunque assai più comoda della gabbia, Valeria e la altre poterono finalmente dormire per otto ore filate, senza venir disturbate dalle luci dei fari, o da quei forti rumori di sottofondo. Continuare con la privazione del sonno e ad indurre altro stress nelle prigioniere avrebbe prodotto danni ed era nell'interesse dell'organizzazione mantenere in buono stato una merce così preziosa, su cui stavano investendo tempo e denaro. Valeria fu svegliata dalle ancelle, che la liberarono polsi e caviglie dai vertici del letto. Venne lavata, le spazzolarono i capelli, la truccarono e profumarono, facendole infine indossare un corsetto in pelle a vita stretta, di quelli che vengono allacciati sulla schiena tirando lunghi lacci. Sistemato il corsetto, le spinsero nella vagina un fallo liscio e dalle dimensioni considerevoli. Dal bordo inferiore del corsetto penzolavano tre catenelle, le due anteriori in corrispondenza delle fosse iliache, quella posteriore, del coccige. Ad una prima occhiata distratta, si sarebbe potuto credere che si trattasse di un reggicalze, ma la singola presenza posteriore bastava a smentire quell’ipotesi. Le tre catenelle andavano ad unirsi fra le gambe di Valeria, agganciandosi all’oggetto che le era stato ...