1. Emmaus50


    Data: 13/03/2018, Categorie: Etero Autore: Emmaus50

    ... rammenti?......i tuoi scoppi d'ira immotivati......la tua sorda rabbia, contenuta e trattenuta fino al limite estremo, che poi improvvisamente esplodeva per un nonnulla, per una stupida parola, per l'immagine di un film, per il banale motivetto di una canzone che parlava di vita e d'amore......il tuo folle odio per l'allegria, la spensieratezza, la gaia e scanzonata aspettativa della "vita"......quale allegria può avere un uomo condannato a morte, quale aspettativa?......il ghigno feroce che aveva sostituito il tuo dolce sorriso......e le tue bestemmie, le tue invettive......maledetto di un Dio, bastardo e senza cuore, perché io? perché ora? perché con questa assurda ed interminabile agonia?......che non era l'agonia della malattia, ma l'agonia del sapere e dell'attesa......anch'io l'ho maledetto quel Dio, e l'ho pregato e l'ho implorato......perché non ti riconoscevo, perché non riuscivo più a vedere in te il ragazzo dolce, sempre un po' stralunato, pieno di sogni e di spe-ranze; e poi l'uomo tenero, pacato, sempre riflessivo e ra�zionale che avevo imparato ad amare; quel Dio, bastardo e senza cuore, non solo stava cer�cando di strapparti a me, con questa assurda malattia, ma ti aveva trasformato in un altro, in un uomo diverso ed a me sconosciuto: duro, inasprito, addirittura violento......mi hai anche picchiato, una volta; ricordi?......tu......che per una vita intera hai sfiorato il mio corpo soltanto con carezze e baci......tu......che hai sempre riso dei miei ...
    ... improvvisi e bruschi cambi d'umore......mi eri diventato insopportabile......e ti confesso che forse ti ho anche odiato......ma eri vivo, in quei momenti di follia......e soprattutto eri abbarbicato a quel barlume di vita che ancora ti restava ed eri terrorizzato dalla paura di perderlo......quel barlume di vita......dal quale adesso non vedi l'ora di staccarti......ed io non posso accettarlo, questo!--------------------Grecia, 25 anni fa; un'isoletta sperduta nell'azzurro cristallino e trasparente del mare Egeo, in una calda mattina d'estate, su una spiaggetta isolata e solitaria, molto bella, piccola e stretta, con la lussureggiante vegetazione che arriva quasi a lambire l'acqua, sulla sottile striscia di sabbia bianca e finissima, me ne sto seduta sul telo da mare, nuda, a massaggiarmi il corpo ed il pancione, la mente sgombra da ogni pensiero fastidioso, riempita soltanto da questa pigra e beata serenità che m'invade e pian piano s'impossessa di tutto il mio essere.Improvvisamente volgo il capo... ho sentito un rumore, un fruscio?... o soltanto ho avvertito una presenza?... e vedo a poca distanza da me, verso il fondo della baia, un uomo che mi osserva: non &egrave molto giovane anche se non riesco a definirne l'età... ma se hanno superato la trentina, a me sembrano tutti uguali e questo "rude marinaio" (chissà perché l'ho sempre identificato a questo modo, nella mia mente, anche dopo, tutte le volte che ho ripensato a questa assurda ed incredibile storia) &egrave più sulla ...
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