Luisa al centro commerciale
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: spiccecco, Fonte: EroticiRacconti
... distante dalla zona dove tutti ballavano. Quella parte era in penombra e non c’era nessuno. Seguendo ritmicamente la musica, ci recammo furtivamente nella zona scelta; arrivati nella penombra, presi la mano di Guido e me la misi tra le cosce. Lui allora mi scostò il perizoma dalla fica e ci introdusse prima un dito poi un altro ancora, iniziando un ditalino sempre più veloce. Il suo cazzo era tornato duro e lo sentivo crescere sempre di più, allora lo estrassi dai pantaloni ed incominciai a masturbarlo. Guido era eccitatissimo, smise di muoversi, mi sdraiò sulla moquette del pavimento, mi strappò le mutandine ed incominciò a leccarmi la fica. Io non resistetti per molto ed ebbi il primo orgasmo. Solo il volume alto della musica impedì a tutti i presenti di sentire i miei gemiti. Guido incurante del mio movimento convulso, continuò a leccarmi la fica ed io continuai a godere. “L’hai voluto – dissi rivolgendomi a Aldo – non mi hai toccato per settimane, facendomi scoppiare di desiderio, ma stasera voglio rifarmi, voglio godere come una troia, e voglio che Guido mi riempia la fica di sborra calda e continui finché non si sarà svuotato completamente le palle; dai, ora scopami” – lo incitai allargando le gambe. Guido non se lo fece ripetere, introdusse il suo cazzo nella mia fica spingendolo fino in fondo e incominciò a chiavarmi sempre più intensamente. I suoi colpi mi facevano sobbalzare e ben presto Giulio arrivò al limite e iniziò a godere “ Sborro....sborro ...prendilo ...
... tutto....ah come godo.....ahah.....ahah... che bella fica sei e come mi fai godere “ I fiotti di sborra erano talmente intensi che mi riempirono la fica, facendomi godere ancora. Per un pò io e Guido rimanemmo l’uno sopra all’altra in silenzio per recuperare le forze mentre una notevole quantità di sborra dalla fica mi colava sulle cosce Nella penombra vidi Carlo con il cazzo in mano, che si stava segando con gli occhi fissi su di me. Io lo guardai e gli sorrisi e fu allora che accelerò il movimento e sborrò velocemente sul pavimento con il volto stravolto dal piacere. “Te l’avevo detto – mi apostrofò – che sarebbe stato stupendo; non dirmi che non ti è piaciuto, ho visto come hai goduto, mugolavi come una troia e sono sicuro che sei venuta più di una volta”. Poi continuò :” Ora però, andiamo via, non vorrei che ci vedessero, continuiamo a casa”. Velocemente ci rimettemmo a posto e andammo fuori dove erano parcheggiate le nostre auto. “Fai strada – dissi a mio marito – io monto con Guido e ti seguiamo”. “Io salgo con voi, lascio qui la mia auto – disse Guido – vengo domani a prenderla”. Ci dirigemmo veloci verso casa; ci voleva circa mezz’ora per arrivare perché le località che sceglievamo erano sempre piuttosto distanti dalla nostra città, quindi io e Guido prendemmo posto nel sedile posteriore e iniziammo a baciarci e a toccarci dappertutto. “ Tu guida e non ti voltare - dissi a Aldo in modo brusco - hai tutta la notte per guardarci scopare, stai attento e non ti distrarre”. Non ...