1. Paolo e mirella 04 – se scopassi con un altro?


    Data: 16/03/2018, Categorie: Etero Autore: LukasQuarzberg, Fonte: Annunci69

    «Hai mai fantasticato su un’altra donna?» gli chiese Mirella.
    
    Paolo non rispose. Erano in auto, all’imbocco di una rotatoria. Il flusso di macchine che arrivavano da sinistra, sembrava non volesse più finire.
    
    «Mi hai sentito?» disse lei dopo qualche istante di silenzio.
    
    «Aspetta.» disse lui senza voltarsi. Poi, si immise nel traffico. Stavano percorrendo via Pacini in direzione Lambrate.
    
    «Comunque, sì.» disse Paolo.
    
    «Bene. Anch’io.»
    
    «Su donna o uomo?» Paolo rise debolmente.
    
    «Su un uomo, sicuramente.» rispose Mirella sorridendo.
    
    Paolo si voltò per un attimo. «E su una donna?»
    
    Mirella rise. «Siete uguali e prevedibili.»
    
    «Siamo uomini.»
    
    «Già.» Seguì una pausa di silenzio. Paolo era concentrato sui numeri civici.
    
    Erano attesi dall’insegnante di pianoforte di Andrea che voleva proporgli una tastiera.
    
    «Cazzo, era lì!» imprecò Paolo.
    
    «Il ventidue?» chiese Mirella.
    
    «Sì, adesso mi tocca fare tutto il giro.»
    
    «Cerca parcheggio e poi ce la faremo a piedi.»
    
    Cento metri più avanti, videro una station wagon con la freccia che si stava immettendo nel traffico.
    
    «Che culo!» disse Mirella e Paolo accostò. L’altra vettura se ne andò e Paolo ne prese il posto.
    
    Girò la chiave per spegnere il motore e Mirella si voltò verso di lui. «E così, mi tradiresti!»
    
    «No, tradirti, no. Però andrei con un’altra, sì.»
    
    «E non sarebbe tradimento?»
    
    «No, perché non lo farei di nascosto.»
    
    «Ah, mi avviseresti prima.»
    
    «Sì, oppure...» Paolo ...
    ... lasciò la frase in sospeso.
    
    «Oppure cosa? Finisci la frase.»
    
    Paolo si limitò ad una breve risata e poi disse, voltandosi verso di lei, «E tu?»
    
    «Io, cosa?»
    
    «Tu riusciresti a farmi becco senza sensi di colpa?»
    
    Mirella distolse lo sguardo e fissò un punto al di là del parabrezza e poi disse «Penso che mi sentirei in colpa.
    
    Perché non mi piace prenderti in giro. Però potrei farlo senza dirti niente. Tu non lo sapresti e sarebbe come se non fosse successo.»
    
    «Beh, grazie.» Paolo rise debolmente.
    
    «Invece di ridere, dovresti apprezzarlo!» lo rimproverò Mirella e scese dall’auto.
    
    Paolo guardò nello specchietto esterno e poi uscì.
    
    Mirella si era già incamminata e Paolo dovette fare una breve corsa per raggiungerla.
    
    La abbracciò «Dove vai, bella signora, senza di me?» disse e la baciò sul collo.
    
    «Vedrai!» rispose lei con un sorriso malizioso e si staccò delicatamente dal marito.
    
    Giunsero davanti al portone e Paolo premette il pulsante sul citofono.
    
    Una voce, leggermente distorta, disse «Terzo piano.» dopodiché si udì lo scatto metallico della serratura elettrica.
    
    Il maestro di musica, Giancarlo Arpini, era presso la porta accostata dell’appartamento. Attorno ai cinquantacinque, magro, stempiato e brizzolato, i capelli tirati indietro e col pizzo li salutò con voce baritonale. «Salve!»
    
    Paolo allungò la mano e il maestro gliela strinse con cordialità. Quando la diede a Mirella, lei sfoderò il suo più radioso sorriso. «Molto piacere.» ...
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