1. Paolo e mirella 04 – se scopassi con un altro?


    Data: 16/03/2018, Categorie: Etero Autore: LukasQuarzberg, Fonte: Annunci69

    ... aggiunse.
    
    «Posso offrirvi qualcosa?» disse Arpini facendoli accomodare in salotto.
    
    Sul tavolo aveva poggiato la tastiera mentre sul divano giaceva una custodia floscia. Paolo si sedette al tavolo.
    
    «Prenderei volentieri un tè.» disse Mirella sorridendo e si avvicinò allo strumento.
    
    «Ma certo.» rispose il maestro. «Tè per tutti o preferisce un caffè?» chiese, rivolto a Paolo.
    
    L’uomo si girò verso la consorte sollevando un sopracciglio e strinse gli occhi. «Tè andrà benissimo...» mormorò.
    
    Mirella lo ignorò, lo sguardo sulla tastiera. «Posso?» chiese con l’intenzione di posare una mano sui tasti.
    
    «Lei suona?» si meravigliò il maestro e accese lo strumento.
    
    «Mi piacerebbe tanto.» sospirò, e premette una sequenza di note.
    
    «Ha delle belle mani, signora.» commentò il maestro.
    
    Mirella inclinò la testa e gli sorrise «Grazie.» disse.
    
    «Questo è un do maggiore.» disse Arpini dopo essersi schiarito la voce. Nel comporre l’accordo si era messo dietro a Mirella e, per quanto stesse evitando il contatto fisico, le era sufficientemente vicino da respirarne il profumo dei capelli.
    
    Paolo osservava celando una indefinita sensazione di fastidio e incrociò le braccia.
    
    «Il tè!» esclamò il maestro.
    
    «Posso aiutarla?» si offrì Mirella.
    
    «No, faccio in un attimo. Metto su il bollitore.» così dicendo andò in cucina.
    
    Mirella passò la mano sui tasti e scambiò un breve sguardo con Paolo che la fissò con espressione seria.
    
    Lei non gli badò e andò, invece ...
    ... alla finestra.
    
    Tornò Arpini con un vassoio su cui aveva poggiato tre tazzine, tre cucchiaini e una zuccheriera.
    
    «Latte o limone?» chiese.
    
    «Limone.» disse Paolo.
    
    Mirella si voltò e disse «Latte, grazie!»
    
    Arpini tornò in cucina e riapparve un attimo dopo con un piattino su cui giacevano tre fette di limone, ciascuna infilzata da uno stuzzicadenti. Nell’altra mano aveva un piccolo bricco col latte. Posò il tutto sul vassoio e sparì nuovamente.
    
    Paolo si schiarì la voce. Mirella lo ignorò e andò alla libreria. Il suo sguardo venne catturato da un libro d’arte sul millesettecento e lo prese.
    
    «Ma cosa fai?» chiese Paolo. Mirella, senza voltarsi, iniziò a sfogliare il volume e, senza voltarsi, disse «Arte barocca!»
    
    «Cosa?» esclamò Paolo. Dalla cucina udirono provenire il fischio della teiera.
    
    Mirella aprì il libro, un dipinto, raffigurante un nudo di donna, prendeva entrambe le facciate. Paolo strabuzzò gli occhi.
    
    In quel momento apparve Arpini che vide l’immagine e deglutì arrossendo leggermente.
    
    «Le piace l’arte?» disse.
    
    «Non ne capisco ma il milleseicento e il millesettecento mi affascinano. Erano così liberi.» rispose Mirella.
    
    «A proposito di arte.» intervenne Paolo «La tastiera è in buono stato, mi sembra.»
    
    Arpini si girò verso di lui ed annuì. «Me l’ha lasciata un allievo che l’ha usata solamente per studio.»
    
    «Aveva detto trecento euro?» disse Paolo.
    
    Il maestro annuì e versò il tè fumante nelle tazzine.
    
    Mirella si avvicinò al ...