Oltre le apparenze
Data: 18/03/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Zindo
... invece sbraitava in continuazione verso di lui, chiamandolo cretino quando era gentile o, più spesso, testa di cazzo. Gli diceva di darsi una mossa, di non dormire in piedi, segnalando con tono di rimprovero i tavoli sui quali, a suo parere, mancava il vino o il pane dicendogli di provvedere perché non stava villeggiando ma lavorando.
Tutti i clienti erano disturbati e non poco infastiditi dagli strilli di Alfonso, e trovavano buono e sollecito il servizio svolto dal giovane Martino.
Da poco si erano liberati due tavoli. La signora della coppia che si era alzata per prima, mentre il marito pagava il conto al ciccione, aveva teso in modo molto discreto una sostanziosa mancia al giovane cameriere. Mentre lei ed il marito si infilavano i cappotti si erano alzati da un altro tavolo anche tre ragazzi, forse studenti universitari. Mentre uno aspettava dietro il marito della signora per poter pagare anche lui il conto, uno dei tre aveva detto al cameriere “Che aspetti a mandarlo a fare in culo?” riferendosi chiaramente ad Alfonso. Però i ragazzi non lasciarono alcuna mancia.
Martino aveva subito sparecchiato i due tavoli eppure Alfonso, appena i cinque erano usciti, aveva sbraitato “Cascamorto, che aspetti ad approntare quei tavoli? Datti una mossa perché oggi mi stai facendo letteralmente girare i coglioni e mi sa che ti sbatto fuori una volta per sempre.”
Uno dei due camionisti disse all'altro:- “Io non lo sopporto più. Adesso mi alzo e glie la do io una lezione a quel ...
... cafone”
Martino che era vicinissimo aveva sentito e fingendo di dover prendere un piatto già vuoto si era ulteriormente avvicinato per dire “Lasci perdere, lei va via, ma io resto. Quello dopo me la farà pagare”.
L'altro camionista chiese “E tu subisci tutto questo?”
Martino alzò le spalle come a dire “Cos'altro potrei fare?”
Dalla cassa Alfonso sbraitò “Battiamo la fiacca oggi? Muoviti pelandrone”
Il primo camionista stava per alzarsi. Martino fece in tempo a dirgli “No, la prego” e quello era tornato a sedersi.
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Anche l'ultimo cliente era uscito. Martino tirò giù la serranda e guardò Alfonso che era sceso finalmente dal suo alto sgabello e stava ora davanti alla cassa. Si sorrisero. Alfonso allargò le braccia e Martino corse verso di lui, gli mise le braccia al collo dicendogli “Sei stato favoloso”.
Alfonso lo cinse tra le sue braccia affettuosamente.
Dalla cucina una voce di donna, forse la cuoca, avvertì: “Io ho finito, vado via ci vediamo questa sera”
Alfonso disse ad alta voce “Va bene” e a bassa voce sussurrò a Martino: “Finalmente, così siamo soli” e si spostò verso la sedia più vicina. Sedette, tirò Martino fino a farlo sedere sulle sue gambe e lo baciò, sulla bocca, ricambiato dal giovane che gli accarezzò la testa semi calva.
Dopo Martino, euforico, carezzando le tonde guanciotte di Alfonso disse “La gente di oggi è stata fantastica. A parte che erano tutti belli anche a vedersi rispetto alla media, ma proprio facevano sgorgare ...