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Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI
... da ingenuo ma preso al laccio. E stanne certo che il mio cappio non ti lascerà scampo.» «Hai detto che non volevi baciarmi.» «Dai, Mauro, scherzavo.» «Ora sono io che non voglio più baciarti.» «Mi vuoi bene Mauro?» «Nnnzzz!» «Cribbio quant’è stronzetto sto ragazzo che mi ha tolto il sonno. Verso le cinque del pomeriggio incomincio a ciondolare il capo sul banco, mia madre se ne accorge e mi fa accompagnare da Adriano a prendere il tè.» «Ce ne sono capitate troppe in pochi giorni ma vedrai che pass… Chi è Adriano?» «È l’unico commesso uomo che abbiamo», rispose Silvia con un tono malizioso. «Mi accompagna spesso al bar. È un bel ragazzo, moro e con baffi. È alto quanto Stefano e il migliore di tutti a servire i clienti.» «Hai finito di trovargli i pregi?» «Puoi dormire tra due guanciali. Adriano è gay.» «Uno di quelli che ha guadato il fiume in pianta stabile o gli garba fare escursioni anche in questa parte della sponda?» «La prima ipotesi credo sia quella giusta. Convive con un ragazzo da diverso tempo ormai.» «Speriamo ci rimanga.» Una virgola di sorriso distese le labbra di Silvia. «In ogni caso non sarebbe il mio tipo.» «Però ti piace punzecchiarmi, eh?» Silvia gli accostò le labbra all’orecchio per sussurrargli: «Pure a te. Non mi sono scordata lo scherzo della Tavanti Margherita sai?» Lo baciò d’impulso tenendogli una mano premuta sulla nuca perché non si scostasse. Gli posò l’altra sul cuore, poi la fece scivolare più giù. Mosse le dita a cercarne la forma tra le ...
... pieghe della stoffa. Lo sentì turgido e pulsante come fosse dotato di vita propria. «Ciumbia è già…» «Silvia, mica abbiamo fatto il gioco dell’oca.» Lei fu presa da un rimescolio d’eccitazione e curiosità. Cercò la linguetta della chiusura lampo e le sue dita scivolarono sotto la stoffa dei boxer. «Silvia questo non è il posto adat…» Lo interruppe baciandolo ancora. Caldo e morbidamente rigido le riempì la mano. «Come siete buffi voi uomini Sembra vivo. Strinse le dita e il pene ebbe un impulso erettile. Sorrise mentalmente e lo strinse ancora. «Sei tu che lo fai muovere così?» «È il mio cervello che risponde alle tue carezze.» Ogni attimo che passava Silvia si sentiva più padrona. «Vuoi che continui?» Mauro occhieggiò verso il piazzale per accertarsi che non venisse gente. «Sì ma adagio o mi sporco se vengo.» «Se sei già qui.» Lo vide farle linguaccia e socchiudere gli occhi. Abbassò il prepuzio del pene e sfiorò il glande. Lo sentì bagnato di liquido viscoso. «Sei venuto un pochino?» «No è che un po’ ci lubrifichiamo anche noi sai?» «Questa, giuro, non la sapevo.» Silvia lambì il frenulo scivoloso col pollice e continuò ad accarezzarlo con delicatezza. Godeva nel cogliere i corti sospiri e gli improvvisi sussulti che Mauro faceva. Gli osservò le palpebre abbassate, tremolanti. Dall’espressione del suo volto capiva quanto si sforzasse di rimanere in bilico tra il bisogno di “naufragare” e il desiderio di continuare a “galleggiare”. Certa che l’avrebbe fermata prima del ...