Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: CLAUDIO TOSCANI
... metti nei guai», lo esortò Stefano. Lui lanciò una torva occhiata all’amministratore mentre questi era strattonato dall’assessore perché si allontanasse. Tese le orecchie per capire quel che ancora borbottasse, infine il suo corpo perse rigidezza. «Fabry, ora ti lascio. Mi prometti di rimanere buono?» «Stai tranquillo Stefano. Accidenti, mi ha fatto uscire dai gangheri quell’ignorante.» «Fabrizio, andiamo a prendere qualcosa al bar», propose Livio prendendo sottobraccio l’amico. «Silvia, vieni anche tu? Ti offro il gelato. Devo ancora farmi perdonare.» «Fabry, sto bene così. Corro a chiamarvi se nel frattempo giungono i giornalisti.» «Pace, Silvia?» Lei scrutò Fabrizio con un’espressione imbronciata, poi il suo sguardo si addolcì. «Pace, Fabry», gli disse sorridendo. Giunti al bar Livio commentò disilluso: «Sai, Fabrizio, a che cosa pensavo mentre discutevate? Nemmeno con l’agricoltura transgenica potranno essere risolti i mali del mondo. Anzi, le conseguenze della cura potrebbero rivelarsi peggiori della malattia.» «Temi che a mangiare ceci modificati col cromosoma di bue, possano crescerci le corna?» rispose ironicamente Fabrizio. «Questa è buona», commentò Livio. «Stavo riflettendo su un fatto: se l’agricoltura transgenica moltiplicasse le possibilità alimentari e fosse creato un sistema economico che distribuisse più equamente la ricchezza, centinaia di milioni d’individui diverrebbero più resistenti alle malattie, i rapporti sessuali sarebbero più frequenti, ...
... moltiplicando le nascite. Per mancanza di risorse del pianeta, quest’enorme massa di gente non potrebbe conseguire il benessere economico cui siamo giunti noi e che ci ha ricondotto al tasso di crescita “zero”. Forse potranno raggiungere il nostro livello di vita dei primi anni sessanta quando, usciti dalla miseria della guerra, abbiamo avuto un’esplosione demografica altissima e sarà questa il cancro della Terra perché già nel 2011 supereremo la soglia dei sette miliardi di abitanti. Insomma precipiteremmo nel disastro totale dopo i primi miglioramenti, e dubito che gli anticoncezionali possano invertire la tendenza. Saremo costretti a trovare le risorse, non per assorbire un aumento di cento milioni di persone ogni anno, ma forse di duecento e via così in modo esponenziale. Sarebbe allora insensato parlare di difesa degli animali e delle foreste. Ho una gran paura che andrà a finire così. In natura se aumentano gli erbivori, prolificano anche i carnivori per abbondanza di cibo. I carnivori diminuiscono a mano a mano che riducono il numero degli erbivori, ma gli umani sono gli unici animali che sfuggono questa regola compensativa. Si adattano a tutti i climi e non hanno predatori, se non loro stessi e ovunque giunge l’uomo, con le sue necessità, la distruzione della natura è inevitabile. Temo che lo sviluppo sostenibile sia un’illusione. Erich Fromm sosteneva che l’uomo è l’unico animale la cui esistenza è un problema che deve risolvere, che ne pensi Architetto?» «Bah», rispose Fabrizio ...