Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... scrivania, Mauro si era rialzato. «Ti sei fatto male?» chiese, sostenendosi la fronte in un gesto mortificato. «Non è niente», rispose lui arrossendo di vergogna. «Più di una volta mi sono raccomandata che la rompessero ma tu dovevi scegliere proprio questa sedia?» «Come caz… come potevo immaginare che si sarebbe sfasciata?» reagì lui con un guizzo d’orgoglio. «Oddio scusami. Ci sono rimasta così male da non sapere che cosa dire.» Indugiarono a scambiarsi sguardi imbarazzati mentre raccoglievano i rottami e li spostavano in un angolo. La dimensione comica dell’accaduto prese infine il sopravvento e proruppero in una risata. Proprio per quel fatto Mauro riuscì a superare la sua indole emotiva. Divenne loquace e tirò fuori persino qualche battuta. Prese un’altra sedia e la sbatacchiò più per l’intento di dimostrarsi spiritoso che per saggiarne la resistenza. «Ora puoi stare sufficientemente tranquillo. Le altre sono stabili», lo rassicurò Silvia. Mauro la osservò incantato. I gesti della ragazza erano armoniosi, limpida la sua voce. «Purtroppo le nostre risorse economiche non ci permettono di avere poltroncine da sala ma almeno abbiamo una sede», spiegò Silvia. «Un nostro socio, proprietario del palazzo, ci ha concesso questo locale in comodato, almeno finché non deciderà di restaurarlo o venderlo perciò non possiamo lamentarci se abbiamo qualche sedia sgangherata.» «Però mi risulta che siete determinati», commentò Mauro. «Vi ho telefonato perché il Corriere della Provincia ...
... parla spesso delle vostre iniziative. Una volta vi ha definito “irriducibili combattenti ecologisti”.» «Addirittura! In quale occasione?» domandò Silvia. «Circa un anno e mezzo fa quando vi sdraiaste davanti le ruspe per difendere gli argini di un torrente.» «Non ero ancora socia del circolo. Mi sono iscritta qualche mese dopo, però me l’hanno raccontata quella vicenda.» «Siete riusciti a impedire i lavori?» «Macché! I promotori del progetto hanno persino tacciato la nostra associazione di faziosità, integralismo estremista e incompetenza. A detta loro il rifacimento di quegli argini avrebbe salvaguardato l’ambiente dagli straripamenti e la vegetazione alloctona tagliata sarebbe stata sostituita con specie autoctone. Per ripiantare alberi autoctoni», seguitò Silvia «hanno abbattuto migliaia d’acacie che sono le piante più adatte a tenere salde le sponde dei corsi d’acqua. Ora quel tratto di torrente sembra un canale della Val Padana, i pesci non ci sono più e le sponde franano. Vuoi sapere qual è stata la fine che hanno fatto gli alberelli autoctoni che sono stati piantati? Nessuno ha pensato a innaffiarli e il sole dell’estate li ha disseccati.» Con tono sdegnato commentò: «Hanno pure avuto il coraggio di chiamare quello sfacelo “risistemazione idraulica ecologica”. Purtroppo gli interessi che stanno dietro tanti lavori, ci consentono di fare ben poco», gli riferì Silvia a malincuore. Quasi estraniato da quell’ultima frase, Mauro notò, più di quando era apparsa sull’ingresso, ...