Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: CLAUDIO TOSCANI
... per cui considera quel filosofo il più grande del ventesimo secolo.» «Russell aveva il genio d’esporre concetti complicati con espressioni comprensibili a tutti. Questa facoltà contraddistingue i talenti dagli scribacchini che, per sembrare colti, attorcigliano le frasi come i canestrai avviticchiano i giunchi», lo anticipò Silvia. «Non hai tralasciato una sola parola della sua descrizione.» «Figurati, le espressioni di mio padre le conosco a memoria.» «Tua madre ci ha servito il tè ma la prima tazza l’ha portata a tua nonna Martina. Mi ha bisbigliato in un orecchio che si sarebbe impermalita se non l’avesse fatto.» Mauro sentì che cercava di rilassarsi tra le sue braccia. «Sai Silvia? Da come si esprimeva tuo padre, intuivo che coglieva una sorta di prolungamento dei suoi ideali nel tuo impegno ecologista. Suppongo sia un modo per mantenere ancora vivi i suoi sogni giovanili. Tiene alcune foto, nelle quali sei ripresa accanto a manifesti contro la distruzione delle foreste tropicali, assieme alle sue del periodo in cui militava nel movimento studentesco.» Cribbio! Ecco perché non riuscivo più di trovarle. Domani…» «Domani non dirgli niente. Lascialo col suo piccolo segreto.» «Il mio babbino», disse Silvia con un’espressione dalla quale traspariva serenità «ancora tanto innamorato di mia madre che quando a desinare taglia il pane, le dà sempre la seconda fetta, prendendo per se la prima perché è quella che rimane più secca. Piccoli fatti, all’apparenza insignificanti ma ...
... che aiutano a capire grandi cose.» «Non immagini quanto mi faccia piacere scoprire che pure tu sia un’osservatrice ma ora, Silvia, ti riporto in casa. «Hai l’aspetto stanco. A malapena tieni le palpebre aperte.» Lei emise un ansito e sbadigliò. «Stanotte non sono riuscita a chiudere occhio. Non facevo che ripensare alla visita che ti ha fatto Rossana, alla telefonata di Linda, a noi sul dondolo, poi le mestruazioni e la paura di sporcarmi… cribbio che giornata!» Mauro percepì il tiepido soffio delle sue narici. Le accarezzò i capelli e la cullò per aiutarla a scivolare nel sopore. S’impose di respirare adagio per timore di disturbarla. «Silvia devi andare a nanna.» Lei fece un altro sbadiglio e gli strofinò il naso sul collo. «Vuoi sbarazzarti di me? In questi due giorni siamo rimasti tanto tempo assieme, da annoiarti?» «Abbastanza.» «Non lo credo. Mauro pensi che potremmo annoiarci, di stare assieme, un giorno?» «Se riusciremo a sopportare i nostri piccoli difetti, no. Molte coppie cessano di comunicare perché uno non sopporta l’altro che biascica a tavola, che fa quel rumorino stuzzicandosi i denti o russa, o si dimentica di tirare l’acqua dello sciacquone. Sembrano banalità ma col passare degli anni queste insofferenze si mescolano alla monotonia delle abitudini, diventano ombre maligne e motivi per non sopportarsi più. Così i sentimenti muoiono tra battibecchi quotidiani che impoveriscono la necessità di confortarsi. Dopo l’attenuarsi dell’attrazione sessuale, è la ...