1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti

    ... spallucce e prese a sbaciucchiarlo incrociandogli le mani dietro il collo «Così ti va bene pudico?» «Silvia devo rivelarti una cosa.» «Non avrai da far saltare fuori un’altra spasimante, spero. Di là c’è una scopa nuova di zecca e il tuo stato malconcio non m’impedirà di usarla.» «Stanotte…» «Stanotte che cosa?» «Ho ho rotto la statuetta. Quella sul comodino. Mi sono svegliato pensando fossi a casa mia e, insomma l’ho urtata per cercare l’interruttore della luce, però si può aggiustare. Basta un po’ di colla. Guarda non si è scheggiata. Ho rimesso assieme i pezzi e nemmeno sembra rotta.» Silvia sorrise scotendo il capo. «Quanto sei sciocco. È un oggetto senza valore.» «Mi è dispiaciuto lo stesso. Dall’espressione saggia sembra che rappresenti il nano Dotto. Vorrei portarla a casa per aggiustarla.» «Se ti fa piacere ma ora non pensarci.» «Tua madre è ancora arrabbiata?» le chiese Mauro. «La burrasca è passata. Ti prepara il latte col miele e i cantucci.» «Tuo padre mi ha invitato, anzi è meglio dire: mi ha imposto di rimanere a pranzo con voi.» Gli occhi arrossati di Silvia brillarono. «Conosco già il programma. Oggi ti accompagneremo a casa noi, perciò abbiamo ancora diverse ore per stare insieme. Guiderò io la tua macchina.» Premurosa gli sistemò la maglia sulle spalle. «Sai Mauro? Se Shakespeare avesse concesso a Giulietta e Romeo genitori come i nostri, invece di suicidarsi, avrebbero generato otto figli come Brunella e l’uccellino verzellino. «Come chi?» «Sono i ...
    ... protagonisti di una fiaba che mi raccontava mio padre. Brunella era una contadinella bella ma povera e Verzellino un principe tramutato in uccellino da un sortilegio. Ti ho già fatto capire come sia andata a finire.» Silvia rise fioca, gli afferrò la mano con un gesto deciso e lo trasse verso la porta. «Dai, vieni. Faccio un bel bricco di camomilla. Faremo gargarismi e impacchi sugli occhi.» Rose rosse I Falaschi avevano appreso la vicenda con moderata apprensione perché se in un fatto drammatico nulla di tragico accadeva, la mente coglieva sollievo più che apprensione. Le famiglie avevano invece esaminato quali implicazioni la vicenda potesse avere perché i figlioli sarebbero stati convocati in tribunale come testi chiave, e quando si era chiamati a deporre per atti criminosi, nasceva la preoccupazione di minacce e ritorsioni. Sulla strada del ritorno, Silvia era divenuta inquieta. «Silvia cos’è che hai?» «Babbo a Mauro voglio un tale bene che mi fa stare quasi male.» «Lo sai che non mi ero accorto», le disse il padre dandole un buffetto sul naso. «Quella tosse non vuole passargli.» «Va là che non muore. Tra un paio di giorni si sarà rimesso.» Riccardo vide la figlia frugare nella borsetta e trarne il cellulare. «Silvia, che stai facendo?» «Gli telefono.» «O’Ssantambroes! Non lo vedi da dieci minuti.» Riccardo tolse l’aggeggio dalla mano di Silvia e le lanciò un’occhiata severa. «Silvia non esagerare o questo coso te lo butto dal finestrino, e che diamine, per un po’ di tosse.» ...
«12...202203204...268»