Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... tentativo di trattenere una sganasciante risata. Dietro sedevano Franco e Monica che si limitarono a contenuti risolini. «Scusate se vi ho costretto a riemergere dagli abissi della passione senza il supporto della camera di decompressione», proferì Fabrizio dando un leggero colpetto di gas. A Silvia montò un impeto di rabbia. «Fabrizio è mai possibile che tu rincretinisca ogni giorno di più? Livio, ti sei messo pure tu a dargli spago?» «È stato lui che ha voluto fermarsi. Io non c’entro», rispose lui con un’aria innocente. L’auto scattò in avanti. Monica e Franco li salutarono dal lunotto posteriore. «Fabrizio sta esagerando cribbio», sbottò Silvia. E proprio di qui doveva passare?» «Silvia, lascia andare, se perdeste Fabrizio chiudereste bottega.» «Ma questo è il terzo scherzo che mi fa in pochi giorni!» «Come te lo devo far capire che è innamorato di te?» CAPITOLO DICIASSETTESIMO Ritorno in Valcorniola Bardati di zaini, frigo portatile, poltroncine da regista e l’occorrente per il disegno, Silvia e Mauro s’incamminarono su per la Valcorniola. Giunti in un punto in cui si poteva scorgere il torrente, lui le fece notare quanto fossero levigate alcune rocce. «Sembrano groppe di pecorelle che brucano», commentò Silvia. «Ci indicano che il Rio Maestro passava di lì, un tempo. Suppongo ci siano voluti migliaia di anni perché l’acqua li modellasse così. La natura è uno scultore impareggiabile.» «Non mi ero accorta che ci fossero, la volta scorsa.» «Eri tutta presa a studiarmi», ...
... rispose lui dandole un colpetto d’anca. «Non mi spiccicavi gli occhi dal seno, cribbio.» Mauro assunse un’espressione di colpevole ammissione. Poi fece lo sguardo da duro. «Se avessi lasciato i miei istinti a briglia sciolta, ti avrei scaraventato a terra, ti sarei saltato addosso. Non l’ho fatto perché il mio selfcontrol frenava l’aggressività primordiale.» «Quale selfcontrol! Eri così emozionato che sono convinta ti tremassero anche le gambe quando t’incalzavo con le domande.» «Lo ammetto, nemmeno riuscivo a chiederti se fossi fidanzata.» Mauro eluse l’imbarazzante argomento chiedendole se avesse messo del piombo nel frigo. «C’è il necessario per pranzo e cena: pane, panzanella, insalata di riso, formaggi, prosciutto per te, uova sode e un vasetto di marmellata. Ho portato anche una bottiglia di vino bianco, due lattine di tè e frutta. Ah, ci sono anche due ciotole di dolce al mascarpone.» «Addirittura?» «Con l’aria fina che c’è quassù, vedrai quanto mangeremo.» «Non temi di perdere la linea?» «Ti garberei ancora se succedesse?» «Forse che sì, forse che no.» «Sce-mo!» Più avanti Mauro si soffermò per osservare qualcosa ai lati della stradicciola. «Silvia, guarda che cosa c’è vicino a quel rovo.» «Ciumbia è un serpentello!» esclamò lei. Posò gli oggetti, si avvicinò cautamente alla bestiola che strisciava lentamente tra i fili d’erba e le foglie rugginose. «Muoio dalla voglia di toccarla però mi fa un po’ senso. È una serpe velenosa?» «Macché! Forza fifona. Toccala.» «Prova tu ...