Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... s’inginocchiò su di lui imprigionandogli i polsi.» Mauro osservò quelle labbra incredibilmente ben disegnate che a Silvia pervadevano il volto di un’espressione sensuale e protettiva. «Sai Silvia? Ho fatto un sogno coloratissimo. Ero su una radura che costeggiava un fiume molto più ampio di questo. Qua e là crescevano grandi alberi che proiettavano l’ombra su un’erba di un verde così trasparente da sembrare cristallo. Il fiume era tanto limpido da poterne scorgere i fondali, quasi come non ci fosse acqua. C’erano molti pesci che andavano nella stessa direzione. Provavo sensazioni fisiche piacevolissime. «I sogni sono ombre di pensieri che si manifestano per fare emergere timori, rievocare il vissuto o interpretare il futuro», disse Silvia. «Forse pensavi a questo luogo e il sogno l’ha idealizzato. I pesci che andavano nella stessa direzione potevano simboleggiare la nostra vita di coppia. Vogliamo darglielo questo significato?» «A un tratto», seguitò Mauro «il cielo si è oscurato, come volesse scatenarsi un temporale e le gradevoli sensazioni fisiche che provavo sono svanite..» «Il temporale era soltanto la sottoscritta che ti disturbava col filo d’erba», gli spiegò lei. «Però quel sogno mi ha lasciato qualcosa di freddo alla bocca dello stomaco. Era cominciato così bene», si lagnò Mauro. «Mauro smettila di vederci le fatalità. Le mie apprensioni ti hanno contagiato?» Silvia gli diede un buffetto sullo stomaco sorridendogli. «Ah, poco prima ti svegliassi ho ricevuto una ...
... telefonata dai i miei. Riuscivo a capirli a malapena. I cellulari hanno poco campo in questa conca. Mia madre mi ha fatto le solite raccomandazioni e mio padre mi ha rimproverato di non averli chiamati a mezzogiorno.» «Chi ti distraeva?» «Indovina?» «Porca miseria», disse Mauro «mi sento il glande bagnato» «Lo credo bene», rispose lei «hai dormito sempre col pene eretto. L’ho notato sai, che il rigonfiamento che avevi sotto i boxer.» Gli fece scorrere la mano sul torace, Notò che i peli più lunghi gli crescevano attorno alle aureole, mentre il petto era quasi glabro. «Cacchio come sei villoso.» «Spiritosa. I peli lunghi sono soltanto trentasei.» «Non li avrai contati per davvero.» «Sono così pochi che devo tenerli sotto controllo.» «Ora verifico. Uno, due, tre… undici… diciotto… ventitré… ventinove… trentaquattro… quarantacinque… cinquantuno. O ti sei sbagliato a contarli o te ne sono cresciuti altri quindici.» «Può darsi che da quando ti ho conosciuto il mio organismo abbia accresciuto la produzione di testosterone.» «Il testosterone li fa cadere, semmai.» «I capelli non i peli.» «Mi stai buggerando, come diceva mio nonno.» Silvia gli scompigliò i capelli e gli schioccò un bacio sulla fronte. «Ti va il tè?» «Buon’idea. Vado a prenderlo.» «No te ne stai qui, buono.» Mauro osservò la pelle ambrata del suo ventre piatto contrastare col bikini color panna. Le afferrò il polso e provò l’impulso di tirarla giù. Quando torni?» «Scemo, lo zaino dista quattro metri. Non mi dissolvo non ...