1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti

    ... popparmi il seno», gli bisbigliò Silvia, gli occhi colmi di dolcezza. Lo osservò con uno sguardo materno. «Mauro in questo luogo umile ma più solenne di una cattedrale, prometto che sarò tua moglie.» Staccando le labbra dal capezzolo, lui le rispose in modo vago: «Ancora non so se vorrò essere tuo marito.» «Mentitore! Moriresti di crepacuore se non ti sposassi.» «Silvia sei una strega materialista» le rispose lui. «Sono convinto di dover andare a cercare mia moglie sotto quei ruderi lassù, a ogni plenilunio, strattonarti per riportarti a casa ed evitare che continui a ballare il sabba assieme alle tue compagne.» Mauro sentì la risata di Silvia risuonare cristallina. «Ti va di fare il bagno con quella strega della tua ragazza?» «Questo è un torrente che viene dall’Alpe. Rimane freddo fino ad agosto.» «Il sole batte ancora sull’acqua. Tirati su pigrone.» Silvia cercò di spronarlo sorreggendolo per le ascelle. «Ho tossito anche stanotte.» «Allora riguardati. Io però mi butto.» «Silvia, dammi retta, non andare.» Lei mise in acqua la punta di un alluce ma lo ritirò rattrappendolo. «È freddina ma è la prima impressione.» Silvia s’immerse fino alle caviglie e rabbrividì. «Bagnerai i capelli!» «Li asciugherò sul ponticello.» «Bagnati almeno spalle e braccia, prima di… » Lo spaglio interruppe l’esortazione. Poi uno strillo. Silvia si precipitò a guadagnare la riva sollevando comicamente i piedi dall’acqua. «Brrr, mica è fredda: è ghiacciata», disse dirigendosi verso gli zaini. ...
    ... «Testona, ti sta bene. Hai anche bagnato il costume per nulla.» Silvia tolse dal suo zaino un asciugamano da spiaggia e usò un lembo per asciugarsi alcune ciocche, poi lo fermò sul petto alla stregua di un pareo. Sfilò il costume, mise i pezzi sullo schienale di una poltroncina, quindi ricominciò a rovistare nello zaino. «Che cosa cerchi?» «Ho portato due bottigliette di brandy, come digestivo per stasera.» Silvia bevve a piccoli sorsi, poi fece a Mauro il gesto di porgergliela. «Facciamo metà ciascuno?» «Sto bene così, grazie.» «Io dico che berrai.» «Vuoi costringermi come hai fatto poco fa?» «Stavolta neanche ti tocco», disse lei lasciando che l’asciugamano cadesse ai suoi piedi. Mauro rimase attonito, a osservare con quanta leggerezza si muovesse quella ragazzona che sfiorava il metro e ottanta. I seni, solcati dai fiumi blu delle vene che sfumavano sotto la pelle dorata, si ergevano come coni di vulcani gemelli. Cinti dalle areole color rosa antico, i capezzoli, puntavano al cielo. Alcune ciocche bagnate di capelli le celavano parte del volto conferendole un aspetto di selvaggia sensualità. Chiuse gli occhi per immaginarla compiere gli ultimi passi verso di lui, avvertì che gli stringeva i fianchi con le caviglie. Tornò a guardarla. Lo sovrastava, prepotente e onnipossente gli apparve il vello bruno. Allungò il braccio per prendere la bottiglietta ma lei ritrasse la mano. La voce gli vibrò di un sottile tremito. «Silvia vuoi farmi morire?» Cercò d’afferrare la bottiglietta ma ...
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