Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... travetti di quercia, e lo stesso frigorifero color del legno, contribuiva a dare all’ambiente un’essenzialità d’altri tempi. Mauro posò la busta sul tavolo e si guardò attorno. C’è fresco e buon odore.» «La frescura è dovuta ai muri spessi. Il buon odore è olio di gomito.» Silvia si chinò per infilare la spina che dava corrente al frigorifero e, nella disinvoltura del gesto, Mauro colse il compiacimento che provava, a muoversi da padrona. «Passami la roba.» Silvia mise il latte in frigo e le altre cose in una capiente madia. Poi lo abbracciò e lo tenne stretto. Cribbio che voglia di strizzarti avevo. Rimasero abbracciati a lungo, senza baciarsi, senza scambiarsi una sola parola. Era passata mezzanotte da un pezzo quando avevano terminato di unire i due lettini sui quali dormivano Silvia e Patrizia. Silvia ripose con cura gli abiti di entrambi nell’armadio e spense la luce del lampadario per accendere quella più discreta del comodino. Ripiegò con ordine il lenzuolo superiore e distesero un ampio asciugamano sull’altro. Seduto sul bordo del letto, Mauro reprimeva l’emozione. La pelle ambrata di Silvia, le calze autoreggenti, le mutandine e il reggiseno di pizzo nero, le immaginava come le ultime pennellate di un capolavoro. Minuscole perle di sudore gli bagnavano il labbro superiore. «Mi sforzo d’essere calmo ma ho il cuore in gola, Silvia.» Lei rimase in piedi accanto a lui accarezzandogli il capo. «Pure io che ti credi?» «Stasera è già domattina. Auguri per i tuoi vent’anni ...
... Calimero e spero che… » Mauro dovette fare una pausa per riprendere fiato. «Che tra altri vent’anni tu sia ancora accanto a me a farmi galoppare il cuore.» Inghiottì la sua emozione e aggiunse: «Che fatica ho fatto per dirtelo.» Le porse un minuscolo pacchetto avvolto con una carta, cremisi. In un cofanetto amaranto, c’era un anello d’oro bianco con un rubino ovale, attorniato da brillanti. Silvia rimase muta a osservare il gioiello. «Scusami. Non ho mantenuto la promessa. Lo metterai?» Commozione e vanità femminile sopraffecero i principi. Gli posò l’anello sul palmo sudato della mano e protese l’anulare sinistro perché fosse lui a infilarcelo. Chiuse gli occhi, sfiorò la fedina e la sua voce si fece tremula come le foglie dei pioppi alla brezza dei meriggi di luglio. «La bacerò ogni sera, prima d’addormentarmi e mi ricorderà, per sempre, che in Valcorniola le tue mani mi hanno abbracciato il cuore e ridato il sole.» Lo sovrastò con i suoi seni superbi e gli tenne il viso poggiato al ventre. Alle dita di Silvia, che si muovevano leggere tra i suoi capelli, Mauro reagì fremendo. Si distesero sull’improvvisato lettone e le loro bocche si unirono alla ricerca dei più reconditi anfratti. Fu un bacio tenerissimo, e quando si separarono, sottile e trasparente, un filo di saliva congiunse ancora le loro labbra. Fu Silvia a inginocchiarsi sopra di lui. «Vorrei avesse i tuoi occhi verdi, se accadesse.» «E i tuoi capelli neri.» Silvia, socchiuse gli occhi abbassando il bacino, le sue ...