1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti

    ... (amica d’infanzia di Mauro) VALERIA (Socia di Terra Nostra) WALTER (gelataio di Montelignano) Tutto è uno: ciò che faremo al fiume lo faremo agli umani, agli animali, al mare, alle piante. Ciò che provocheremo a uno lo subiremo tutti. Pensiero pellerossa ♣ LIBRO PRIMO CAPITOLO PRIMO Valcorniola Parcheggiata l’auto sul margine dello sterrato che conduceva a Pian degli Ulivi, Mauro soffermò lo sguardo verso la vallata sulla quale si distendeva Sanfabiano. Poi, bardato dei suoi attrezzi per la pittura, imboccò la mulattiera che s’inoltrava in Valcorniola. La natura lo aveva dotato di talento per le arti figurative ed era stato un docente di Storia dell’Arte a spiegargli quanta differenza corresse tra visione e osservazione. “Chi guarda per vedere si limita a verificare dove siano le cose ma chi osserva coglie l’essenza del mondo.” Gli faceva esaminare le opere degli impressionisti perché cogliesse l’abilità con cui tramutavano grumi di colore nello scendere della sera quando il sole accarezzava terra e mare con l’ultimo brivido di luce. La mattinata chiara, simile alle tante che avevano fatto somigliare la primavera del 2003 a una precoce estate, gli sciolse il passo. Ignaro che in quel luogo solitario gli sarebbe capitato un incontro tanto importante da orientare il corso della sua esistenza, si trastullò a ritmare l’incedere dei passi fischiettando la colonna sonora di un vecchio western di Sergio Leone. Quel vallone lo conosceva fin da bambino perché i genitori lo portavano ...
    ... spesso durante la bella stagione. Giungevano fin dove la vecchia cinquecento riusciva a superare i solchi della carrareccia, poi proseguivano a piedi. Sui tratti coperti di foglie morte lo mettevano tra loro, lo sollevavano tenendolo per le mani, correvano per un tratto perché provasse la sensazione di volare, poi lo facevano atterrare sul soffice tappeto che frusciava sotto le sue scarpine. Il trastullo gli era rimasto tanto impresso che gli piaceva ancora strusciare le suole sulle foglie imperlate di rugiada e smuoverle per annusare la fragranza sprigionata dall’humus della loro decomposizione. Dopo la nascita di Manuela si erano privati di molte scampagnate e in Valcorniola non c’erano più tornati ma lui aveva continuato ad andarci con la bici da montagna assieme ai compagni di scuola. Si avventuravano su per il torrente, chiamato Rio Maestro perché raccoglieva i ruscelli del vallone, fino a raggiungere la radura che costeggiava un laghetto presso la casupola di Pansecco. Lì si dissetavano al fontanile che scaturiva da un costone roccioso. Sebbene la viottola seguisse la sponda del torrente per lunghi tratti, Mauro udiva gorgogliare l’acqua senza scorgerla tanto era folta la vegetazione. Macchioni di cornioli, pioppi, sambuchi, aceri e ontani, molti dei quali avevano i fusti avvolti da viluppi d’edera e vitalba, erano cresciuti tanto compatti da far somigliare la boscaglia dell’argine a una foresta tropicale. Più su la mulattiera si discostò dal rio per inoltrarsi sotto una ...