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Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... volta di olmi così densa di fogliame da trattenere ancora la frescura notturna. L’odore muschiato dal sottobosco e la penombra gli infusero una sensazione di benessere. Aggredì un’erta con passo sciolto e raggiunse una piattaforma naturale d’arenaria sotto la quale il rio precipitava qualche metro più in basso. Sostò per far riposare le braccia e rammentò un meriggio dell’autunno passato quando, volendo dipingere dal basso la cateratta, era stato costretto a usare la roncola per aprirsi un passaggio tra i vegetali. Poiché la fratta meno folta l’aveva trovata una trentina di metri più a valle, si era dovuto togliere le scarpe, metterle tracolla legando tra loro i lacci e risalire il torrente portandosi dietro gli attrezzi. Aveva ancora dato di roncola per ripulire uno spazio sufficiente a sistemare il cavalletto ma la fatica era valsa l’intento. Il fogliame giallo di un pioppo, l’ostro dei pampini di una vite inselvatichita, l’intenso blu delle ombre che contrastavano col candore della cateratta e i riflessi del cielo sulla pozza, avrebbero conferito diversità di toni al dipinto. Non gli rimaneva che fotografare lo scorcio fissando la luce a quell’ora, stendere un rapido abbozzo per definire i confini di lumi e ombre prima che lo spostamento del sole ne modificasse la posizione. Rimase un poco sul lastrone a osservare il lavorio incessante della natura e ogni volta rimaneva incantato a scoprire l’impareggiabile ingegno col quale essa modellava il mondo. Notò una matassa ...
... di vitalbe che avvolgeva il tronco di un ontano. I viticci, che si protendevano fino ai primi rami, gli ricordarono il piccolo corniolo che aveva liberato, qualche anno addietro, dalla soffocante cappa di quei vegetali. Incuriosito da uno strano rigonfiamento su una lunga siepe di quegli intricati vegetali, aveva allargato il groviglio e scoperto che a formare il bozzolo erano i rametti di un piccolo corniolo che premevano sulla volta della loro prigione. Lui aveva reciso i tralci di vitalba tutt’attorno all’alberello. Rammentò quanto avesse faticato per liberarlo da quei filamenti stopposi. Le fibre avevano opposto una tale resistenza alla roncola da essere stato costretto ad aiutarsi con mani e denti. Aveva dato un'altra sfoltita l'anno dopo e ancora quello successivo. Finalmente nell’estate del terzo anno il corniolo aveva fruttificato. I suoi rametti si erano caricati di drupe divenute vermiglie sul finire di luglio. Che le corniole fossero frutti commestibili lo aveva saputo da un compagno di scuola che aveva il babbo boscaiolo. Occorreva però attendere che le drupe si colorassero di un rosso cupo e le polpe divenissero molli perché il loro sapore asprigno si addolcisse. Concentrarsi sui ricordi gli accentuò le minuscole rughe che gli segnavano il volto ai lati degli occhi. Sotto il pelo dell’acqua scorse un granchio. S’immobilizzò per non farsi scorgere ma l’animaletto, procedendo con la sua andatura sbieca, si spostò tra i ciottoli sommersi e scomparve sotto l’acqua ...