1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti

    ... mentalmente “era dall’estate scorsa che non ci sentivamo così presi”. Sollevò gli occhi al soffitto e fece una smorfia di disappunto. «Nadia, tuo figlio è un gran rompiscatole», borbottò. «Babbo, che cosa hai detto?» «Ho chiesto alla mamma di passarmi il miele. Che cosa ti sei dimenticato?» «La macchina fotografica.» “Non si dimentica mai di nulla e stamattina s’è scordato la macchina fotografica!” «Allora sbrigati», lo sollecitò il padre. Poco dopo udirono il figlio salutarli senza affacciarsi nel cucinotto. Mauro rammentati di fare colazione», si raccomandò la madre. «I soldi li hai presi?» «Sì, mamma.» Luciano attese di udire la porta d’ingresso chiudersi con un colpo deciso, poi commentò: «Mauro sarà anche preoccupato per la Valcorniola ma sono convinto che quella Silvia gli abbia fatto prendere un’imbarcata!» «Lo temo anch’io. Quel mascalzone nemmeno un bacetto è venuto a darmi.» Nadia accarezzò il marito e cercò conforto nel suo sguardo. «Quella Silvia me lo leva dal nido. Lo sento.» «Mauro compie ventisei anni a ottobre. Non vorrai che rimanga a bighellonare per casa fino a trentacinque.» Nadia annuì stringendosi il marito al petto. «Lucy andrà a finire che rimarremo soli. Mi fa un po’ paura.» «Se credi che ci avviamo a esaurire l’impegno col mondo pensa alla prospettiva di tirare su qualche nipote e avere ancora pannolini da mettere e mocci da pulire.» I fori della tapparella sminuzzavano il sole e riversavano nel cucinotto una gradinata di chicchi dorati. «Lucy, ...
    ... lascia stare la colazione con la spalla. Ti preparo un bicchiere di latte caldo, poi stacchiamo i telefoni.» L’attesa Meglio non poteva capitare a Mauro. Distributore e bar avevano il turno di servizio. Salutò Adriano, indaffarato a misurare la pressione delle ruote di una station-wagon. Nel bar stagnava l’aroma del caffè mescolato all’odore di vaniglia che emanavano i pasticcini. Tamara, la sorella d’Adriano, una ragazzona dallo sguardo gioviale, rossa naturale, formosa al punto da fare immaginare l’opulenza di un girasole, lo accolse con un gran sorriso. Mauro si accomodò su un tavolo presso la vetrata d’ingresso e ordinò un panino. Ci ripensò, poi disse a Tamara di attendere. Aveva considerato che sarebbe stato scortese offrire a Silvia la colazione e riferirle che lui l’avesse già fatta. Rifletté sulle indicazioni che le aveva dato. “Ti aspetto sul piazzale del distributore di benzina, quello alla destra, subito dopo il cartello indicante Sanfabiano”. Lei si era premurata di assicurargli che sarebbe giunta alle nove e un quarto al massimo. Sul tavolo era posato il Corriere della Provincia. Lesse distrattamente i titoli facendo tremolare i piedi. Osservò i veicoli che transitavano sulla nazionale. Livio non aveva ancora lasciato la sede quando si erano accomiatati, cosicché un po’ per discrezione, un po’ per il disagio di domandarglielo, si era trattenuto dal chiederle il modello dell’auto con la quale sarebbe giunta e di che colore fosse. Nemmeno si azzardava a chiamarla al ...
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