-
Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... faccia provare nostalgia per l’infanzia come la morte di un nonno. Ricorderò sempre la scopa di saggina che mia nonna Almira adoperava per spazzare sebbene fossero già in commercio quelle di plastica. Era come se per lei fosse sacrilego spazzare casa con quelle. Il battuto che preparava per fare il ragù sembrava emanasse l’odore della domenica, poi era seguito dall’aroma del sugo che si diffondeva in tutta la casa mentre bolliva per ore perché divenisse buono. Quando infine era pronto, me lo spalmava un po’ su una piccola fetta di pane perché non mi togliesse l’appetito per il pranzo ma solo per farmi assaggiare quanto saporito e mi stuzzicasse l’appetito. In seguito sono divenuta vegetariana ma, come si usa dire, questa è un’altra storia.» Silvia trasse un sospiro e gli indirizzò un sorriso mesto come se rievocasse quei momenti con tristezza. «Scusami Mauro se ti ho tediato con certi ricordi.» «Perché mai?» rispose lui «anzi mi fa piacere ascoltare della tua infanzia.» «Insomma», riprese a raccontargli Silvia «acquistai alcuni biglietti e siccome Fabrizio immaginava amassi la natura perché sapeva delle mie abitudini alimentari vegetariane, m’invitò a un’assemblea della loro associazione. Ti confesso che partecipai più per la curiosità di sapere come si svolgessero le riunioni degli ambientalisti che per un interesse vero e proprio. Compresi l’importanza del loro impegno e m’iscrissi. Ora mi sono fatta degli amici e ieri ti ho conosciuto.» Silvia fece seguire alle parole una ...
... stretta di mano più energica. «A proposito di Fabrizio volevo aggiungere che non solo è un professionista bravissimo ma anche un mattacchione sempre in vena di combinare scherzi. È capace di andare al cinema e mettersi a sbadigliare rumorosamente per contagiare gli altri, poi sbellicarsi dentro mentre ascolta lo sbadiglio propagarsi. Talvolta, con la complicità di un amico, si mette a puntare un braccio verso il cielo come per indicare qualcosa di strano che vola, poi entrambi si sganasciano nel vedere quanta gente si fermi per guardare in alto. «Uno zuzzurellone?» commentò Mauro. «Altroché!» esclamò Silvia. «A volte non riesco a sopportarlo talmente esagera nell’ironia, poi ti stupisce per la sua capacità di passare da comportamenti burleschi a riflessioni profonde. Mercoledì prossimo potrai conoscere anche lui.» La conversazione era divenuta così cordiale che Mauro pensò fosse giunto il momento di chiederle se avesse il ragazzo. Rinunciò per timore di indurre Silvia a fare altrettanto e nella situazione complicata in cui era la sua vita sentimentale che cosa poteva risponderle? L’incertezza lo rodeva. «Mauro, posso chiederti se hai la ragazza?» Colto di sorpresa, lui pensò che negarlo in modo evasivo fosse la maniera più adatta per sentirsi meno ipocrita. «No», rispose senza riuscire a celare un tono incerto. «Che “no” titubante. Sembra un “ni” che nasconda un nome di donna», rispose Silvia corrugando le sopracciglia. «Si chiama Rossana», ammise Mauro con un tono dimesso, ...