1. Due palmi sotto il sole


    Data: 05/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti

    ... da due forme alate che volteggiavano in cielo. «Guarda lassù Mauro! Ci sono due falchi.» «Non si tratta di falchi», specificò lui. «Ne hanno tutta l’aria però», rispose Silvia. «Sono una coppia poiane. Fanno la ruota per avvistare qualche preda. È probabile che abbiano una nidiata da sfamare.» Ora fu Mauro a tenderle la mano perché lo seguisse. Due palmi sotto il sole Silvia rimase tanto colpita dall’armonia che sprigionava il luogo della fontanella da non decidere dove soffermare lo sguardo. Si chinò per accarezzare le corolle delle margherite e dei tarassachi. Le giungeva, a folate, dal versante della collina prospiciente, il profumo penetrante dei fiori di ginestra. Mauro scattò foto tutt’attorno, poi si sederono sulla sponda del laghetto. Le loro figure danzarono sulle ondulazioni dell’acqua. «Questo specchio d’acqua sembra un occhio di cielo adagiato sulla Terra», commentò Silvia. Gli indicò il punto più alto della collina opposta sul quale, sopra la vegetazione, sporgeva lo spuntone di una costruzione diroccata. «Che cosa c’è lassù, Mauro?» «Quel che rimane di un torrione longobardo. Quel poggio è chiamato Castelsecco. Un tempo s’incrociavano due antiche strade romane in quel posto. Sono state trovate tracce di un caravanserraglio con abbeveratoi risalenti al secondo secolo dopo Cristo. Evidentemente c’era una sorgente d’acqua, ora scomparsa. Una leggenda narra che nel medioevo le streghe si riunissero sotto il torrione, a ogni plenilunio, per compiere riti magici.» ...
    ... «È affascinante», commentò Silvia «conoscere come certi luoghi facciano nascere leggende popolari. L’incrocio tra due strade, secondo la mitologia nordica, sarebbe proprio il luogo prescelto dalle streghe per i loro sabba.» Si sorrisero stringendosi entrambi sulle spalle. Udirono i latrati di un cane, attutiti dalla lontananza. «Sai, Silvia? Questo luogo ha una sonorità eccezionale. Ti ritorna l’eco moltiplicato, se pronunci un nome ad alta voce.» «Provo a pronunciare il tuo?» disse Silvia incuriosita. «Accosta le mani ai lati della bocca. Potenzieranno la tua voce», le suggerì Mauro. «Maurooo!» gridò Silvia. “Aurooo, urooo, ooo…” «Bestiale! Mauro pronuncia il mio.» «Silviaaa!» “Ilviaaa, lviaaa, iaaaa…” «Fortissimo!» Due libellule giunsero dalla sponda opposta. Un lungo stelo dondolò sotto il peso del loro accoppiamento. Osservarono gli insetti scambiandosi sorrisi maliziosi. «Vederle così suscitano tenerezza perché figurano la rigenerazione della vita ma sono anche le più micidiali predatrici che esitano nel mondo degli insetti», spiegò Mauro. «Riflettere su quanto sia spietata e meravigliosa la natura, affascina e sconvolge», commentò Silvia. In mezzo alla gora comparve un puntino scuro che si lasciava dietro una minuscola scia. «Mauro, guarda là. Che cos’è?» «Un serpentello. Tiene la testolina fuori dell’acqua per vigilare. Si chiama natrice; emetterebbe un odore talmente fetido da fare scappare chiunque lo molestasse.» «Quanti animaletti vivono in questo posto?» chiese ...
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