Due palmi sotto il sole
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: CLAUDIO TOSCANI, Fonte: EroticiRacconti
... comportamento è nell’ordine naturale delle cose.» «Lo so», commentò Silvia. «La mia era soltanto una battuta, però lasciamelo dire: la natura è fantastica ma le leggi della sopravvivenza sono spietate. Mauro preferirei tornare a conversare dei nostri spinosi discorsi di prima.» «Per me va bene. La parte più difficile l’ho superata.» «Io, invece, non ti ho detto tutto», ammise Silvia. «Una persona che mi rivolge le sue attenzioni, c’è. È socio della FNEI. Si chiama Stefano. Ha un anno meno di te. Lavora in una ditta d’impianti solari. Mi corteggia da quando frequento il circolo ma non riesco a corrisponderlo, così mantengo un comportamento distaccato con lui.» «Spiegati meglio.» «Non l’ho mai baciato, nemmeno sulle guance come faccio a volte con gli altri quando ci salutiamo: uomini o donne che siano, intendo.» Subito dopo l’attenzione di Silvia fu attratta da grappoli di fiori gialli che pendevano da un alberello. «Mauro guarda là, c’è un maggiociondolo.» Caricando la voce di un tono sorpreso, lui le domandò: «Un maggio cosa?» «Un maggiociondolo», ripeté lei ridendo con l’entusiasmo di una ragazzina. «É chiamato anche avorniello e, come l’acacia, appartiene alla famiglia delle leguminacee. Produce baccelli che contengono citisina, un alcaloide velenoso che in dosi appropriate è usato in medicina per curare alcune malattie. I suoi fiori penduli sono chiamati “fiori di maggio”. Mauro s’immobilizzò e le rivolse uno sguardo teatralmente stupito. «Sei ragioniera o dottoressa in ...
... fitologia?» «L’ho riconosciuto perché ho visto le sue foto nelle schede dei vegetali che abbiamo in sede. M’è rimasto impresso perché ha un nome strano. In verità non conosco molte specie di piante. Ho fatto la saputella approfittando di un po’ di fortuna. Mi faresti scuola in parecchie cose.» «Silvia non seguitare con i complimenti, altrimenti…» «Altrimenti cosa?» «Beh, che… è meglio che termini qui.» «Eh, no! Ora lo finisci il discorso.» «Potresti rimanermi troppo simpatica.» «Mi giudicheresti eccessivamente curiosa se ti chiedessi di spiegarmi il significato che hai inteso dare alla parola, “troppo”?» «Che la simpatia potrebbe tramutarsi in qualcosa d’altro ed io sto passando un momento fragilissimo, non approfittarne.» “Sì, invece.” «Ora avvicinati al maggiociondolo. Voglio immortalarti sotto.» Mauro la vide dirigersi verso l’alberello col passo felpato di una gatta, e quando lei si mosse per tornargli accanto, non gliela la fece a sviare lo sguardo da quei seni floridi che dondolavano sodi e imprimevano il rilievo dei capezzoli sulla maglietta. Con viso adombrato da un benevolo rimprovero, Silvia gli diede una spintarella per fargli riprendere il cammino. Sul tratto in cui la stradicciola s’inoltrava nella pineta, lui riuscì ad evitare che cadesse sdrucciolando sugli aghi. Infine la mulattiera sfociò sul pianoro. «Siamo quasi arrivati», disse Mauro indicandole un punto oltre la radura. «Là c’è un sentiero che scende a Ca’ Pansecco.» Lei annuì. Il suo sguardo fu catturato ...